Sulla strada del Re nella Valle di Champorcher
Partenza: villaggio Château (1400 m)
Arrivo: rifugio Miserin (2588 m)
Dislivello: 1200 m circa complessivi.
Lunghezza: 28 km circa complessivi
Tipo bicicletta: mountain bike, e-mountainbike
Difficoltà: MC = per cicloescursionisti con media capacità tecnica fino a Dondena, BC = per ciclo escursionisti con buone capacità tecniche da Dondena al Miserin
Carta dei sentieri 1:25000 n. 11, Valle di Champorcher, Parco Mont Avic, L’Escursionista editore.
Imboccata la Valle di Champorcher a Hône, si prosegue fino al villaggio di Château, dove si può parcheggiare l’auto. Si prende a destra in direzione Dondena e si segue la carrozzabile asfaltata lungo una serie di tornanti, attraversando una serie di villaggi. Dopo circa 5 km la strada ripiana e diventa sterrata. Volendo evitare il primo tratto di salita si può lasciare l’auto nel parcheggio, dove inizia il sentiero che conduce al rifugio Barbustel (1.770 metri).
Si procede lungo l’ampia sterrata, con salita dolce, contornando le pendici meridionali del Becco Raty, alla sinistra pascoli verdi e alberi che diventano via via più radi. Si giunge quindi a Dondena, entrando nel Parco naturale del Mont Avic: una breve discesa conduce al ponte sul torrente Ayasse. Lo si supera e si risale fino al rifugio Dondena (2.192 metri), recentemente rinnovato. Ricavato da un’ex casa di caccia di re Vittorio Emanuele II, è al centro di una zona di pascoli coronata dalla Rosa dei Banchi e dal Mont Glacier. La Conca di Dondena faceva parte delle reali riserve di caccia, istituite in Valle d’Aosta a partire dal 1850. Nel 1862 fu ultimata la prima delle strade reali di caccia, da Champorcher a Dondena, per facilitare l’accesso ai terreni dove avevano luogo battute e appostamenti. La mulattiera fu poi fatta proseguire fino alla finestra di Champorcher e scendere fino a Cogne, accorciando di molto il percorso per raggiungere quest’ultima località da Torino.
Il percorso prosegue proprio su questa mulattiera e s’inerpica per quasi 400 metri con tratti facili e altri più impegnativi che richiedono buona padronanza del mezzo, sia in salita sia in discesa. Dopo un’impennata nell’ultimo chilometro si giunge al rifugio Miserin (2.588 metri) accanto all’omonimo lago, ingrandito con la diga costruita nel 1933, e al santuario dedicato alla Madonna delle nevi. Il rifugio fu costruito nel 1906 come ricovero per i pellegrini che annualmente si recano al santuario per la festa del 5 agosto. E’ stato completamente ristrutturato per il Giubileo del 2000.
Il ritorno è per la strada di salita o, per i più esperti fino al rifugio Dondena, per il sentiero 7 che s’imbocca contornando per metà il lago a sinistra.