Sulla candidatura di Aosta a Capitale italiana della cultura è scontro tra Comune e Regione

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È frattura tra il Comune di Aosta e la Regione sulla candidatura di Aosta a Capitale italiana della cultura, il cui dossier era stato presentato in una conferenza stampa convocata giovedì 15 settembre. La polemica è divampata in occasione del Consiglio comunale di mercoledì scorso, 28 settembre, in risposta a un’interrogazione della Lega presentata da Sylvie Spirli in cui si chiedevano chiarimenti su «Una richiesta di accesso agli atti del Sindaco di Aosta alla Presidenza del Consiglio regionale per avere il verbale dell’Ufficio di Presidenza che ha esaminato la richiesta di collaborazione al dossier». Il sindaco Gianni Nuti ha precisato che «Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per il diniego arrivato alla nostra candidatura. Nell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale c’è stata una maggioranza contraria, rispetto all’unanimità espressa da questo Consiglio comunale, che ci ha fatto domandare se negli scenari futuri ci sarà un equivalente sostegno ad Aosta capitale della cultura. E questo ci preoccupa molto sia per il presente, sia per il futuro. Ci è stato negato appoggio e di certo questo non è bello». Pronta la replica di Sylvie Spirli che ha espresso il suo «Dispiacere per il fatto che la presidenza del Consiglio regionale non abbia approvato il dossier di Aosta capitale della cultura. So però che un componente della dell’Ufficio di presidenza si chiama Marguerettaz ed è dell’Union, non certo dell’opposizione».

La risposta del vicepresidente del Consiglio Aurelio Marguerettaz

Una versione dei fatti che il vicepresidente del Consiglio Valle Aurelio Margherettaz, appreso del dibattito in Consiglio Valle, non condivide. «Preso atto che il sindaco Nuti ha voluto stigmatizzare la mancata adesione al Comitato promotore ritengo sia importante dare qualche informazione. - afferma Aurelio marguerettaz - L'Ufficio di Presidenza dopo una prima valutazione in data 23 agosto si è espresso il 31 agosto sulla base di un dossier di poche pagine che contenevano indicazioni generiche e assolutamente poco strutturate. Insieme al dossier una nota del Sindaco di Aosta invitava l'Ufficio di Presidenza ad aderire, entro il 6 settembre, al Comitato promotore, composto da Enti e Istituzioni, istituito per mobilitare le principali energie del territorio, condividere strategie e attività, sostenere e arricchire il programma». Aurelio Marguerettaz aggiunge che «Nel presentare la richiesta il presidente Alberto Bertin ricordava che il dossier era in continua evoluzione e arricchito in funzione della data del 13 settembre, giorno per la scadenza della presentazione della candidatura. Sulla base degli elementi a mia disposizione mi astenevo e osservavo che il dossier rimaneva comunque scarno e manifestavo perplessità in ordine alla adesione richiesta dal Sindaco, ovvero all'impegno a contribuire alla candidatura sostenendo l'iniziativa attraverso proprie risorse (umane, strumentali, economiche), che giudicavo essere una “cambiale in bianco”». Aurelio Marguerettaz commenta: «Preso atto con stupore delle polemiche sollevate nel Consiglio comunale di Aosta e riportate dagli organi di stampa ribadisco che impegnare anche economicamente il Consiglio regionale per sostenere una candidatura sicuramente positiva ma di cui non si conosce nulla, salvo qualche principio universalmente condivisibile, non è un atteggiamento responsabile. Pretendere che un Consiglio regionale aderisca fideisticamente ad iniziative portate avanti dal Consiglio comunale di Aosta facendo leva sul fatto che le maggioranze politiche sono quasi equivalenti mi pare una forzatura e forse anche un atteggiamento un pochino supponente di chi crede di essere il portatore della verità e del bene. In conclusione ritengo che se il Comune di Aosta l'ultimo giorno utile alle ore 23.34 ha presentato un convincente dossier, che ad oggi personalmente non conosco, e verrà individuato come Capitale italiana della cultura 2025 ci potranno essere tutti gli spazi per una fattiva collaborazione su eventi e iniziative concrete».

Caffè Nazionale, critiche al dehors “ingombrante”

Un altro argomento al centro del dibattito del Consiglio comunale è stato il nuovo dehors del Caffè Nazionale, riaperto dallo chef Paolo Griffa a fine agosto. Una mozione della Lega - presentata sempre da leghista Sylvie Spirli - chiedeva di valutare la possibilità di non autorizzare più, scaduti i 12 mesi già accordati, la posa del dehors di 76 metri quadrati ritenuto troppo impattante esteticamente «Ai fini di salvaguardare la bellezza del palazzo e della piazza principale di Aosta». Il sindaco Gianni Nuti ha risposto che «Non c’erano requisiti e condizioni giuridiche per evitare il dehors, la Soprintendenza ha dato parere favorevole e su questo è sovrana, non si può nemmeno fare ricorso. Solo con un abuso d’ufficio avremmo potuto avere una posizione contraria». Teatro Giacosa, lavori quasi finiti

Infine il sindaco Gianni Nuti ha comunicato al Consiglio che i lavori di adeguamento del Teatro Giacosa sono quasi conclusi. «Stanno terminando i lavori relativi al palco - ha riferito Gianni Nuti - con la copertura ignifuga dei tendaggi. La sostituzione dei rocchetti, delle corde e dell’attrezzatura teatrale si è conclusa. La prossima settimana finiranno i lavori di adeguamento del Certificato di prevenzione incendi per la parte impiantistica elettrica e per i segnalatori di fumo».

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