Sul caos tamponi indaga la Procura Gaffe dei vertici dell’Usl: «Un’inezia»

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Il caso dei tamponi falsi positivi ha innescato un vero e proprio terremoto, con la Procura che indaga e i familiari delle persone coinvolte inferociti. Rabbia amplificata da una gaffe del commissario straordinario dell’Usl Valle d’Aosta Angelo Pescarmona che ha improvvidamente definito l’accaduto «Un’inezia rispetto a quanto fatto negli ultimi mesi. Sulla vicenda ci siamo comportati benissimo, abbiamo pensato ad intervenire subito e a risolvere il problema». Sono poi seguite le scuse ufficiali per le parole pronunciate durante la conferenza di fine anno dell’Usl, che si è tenuta mercoledì scorso, 30 dicembre, ma ormai la frittata era fatta. Oltretutto nel corso di quest’ultima Angelo Pescarmona ha “bacchettato” i giornalisti accusandoli, tra le altre cose, di «Ingigantire i fatti perché vi piace fare giornalismo scandalistico». Abbastanza per provocare la reazione indignata dell’Associazione Stampa Valdostana nonché dell’Ordine dei Giornalisti della Valle d’Aosta che lo invitano «A evitare un linguaggio aggressivo nei confronti di un’istituzione ufficiale dello Stato che adempie ad un dovere affidatole dalla legge onde evitare di alzare una barriera di incomunicabilità tra la stampa, e quindi la popolazione che da questa riceve le notizie, e l’azienda stessa».

Inchiesta della Procura

per chiarire l’accaduto
Polemiche con i giornalisti a parte, adesso la Procura vuole vederci chiaro. Infatti la magistratura ha aperto un fascicolo modello 45, quindi ad al momento senza indagati né ipotesi di reato, dopo la denuncia presentata «A tutela della collettività» dall'avvocato aostano Orlando Navarra sul caso dei 61 falsi positivi al Coronavirus diagnosticati nel fine settimana. L'indagine è affidata al sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi. Gli inquirenti non escludono le ipotesi di epidemia colposa e di turbata libertà dell'industria o del commercio, in relazione alle conseguenze economiche della crescita falsata dell'indice Rt, paventate dal legale ma al momento non vi sono prove in tal senso. Ad ora quindi, secondo la Procura di Aosta, potrebbe trattarsi di un reato, di sciatteria, negligenza, imprudenza nella comunicazione dei dati, o di un errore di una macchina, per il quale non vi sarebbero responsabilità penali. Le indagini delegate alla Polizia di Stato della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Aosta dovranno far luce in tal senso. La versione dell’Usl: «Errore tecnico del software»

In dettaglio i 61 i casi interessati comprendono 45 pazienti che erano a casa e 16 che erano all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta per altre patologie. Questi ultimi sono stati trasferiti d'urgenza nei reparti Covid, dove sono rimasti fino al giorno successivo. Dopo molte ore i responsabili dell'Usl valdostana hanno scoperto l'errore e riportato nei reparti d'origine i 16 pazienti ricoverati e subito risultati negativi. Sono finiti comunque «Sotto sorveglianza clinica ed isolamento funzionale» in attesa di capire se sono stati contagiati nelle stanze dedicate ai malati di Coronavirus. Tra di loro una donna aostana che doveva essere operata a un braccio e un siciliano con una frattura a una gamba che ha dovuto cancellare i voli di ritorno perdendo centinaia di euro. Poi c’è il caso di una partoriente di Châtillon, il cui marito, Francesco Aymonod, non ha potuto assistere alla nascita del secondo figlio. «Mi hanno fatto perdere il giorno più bello della vita. - commenta Francesco Aymonod - Quello che mi hanno tolto a livello di affetti è notevole. Meno male che non è finita in un reparto Covid come accaduto ad altri».

«Per la nostra anziana ed amata zia - dicono invece i parenti di una donna - è stato un dramma. Ricoverata per tutt’altro, dopo 2 tamponi negativi, è diventata improvvisamente e falsamente positiva. Trasferita e soprattutto frastornata, senza qualcuno vicino, si è ritrovata nel reparto Covid, con a fianco un’altra paziente già positiva. Quando hanno scoperto questo assurdo errore è stata posta in isolamento, il primo tampone successivo ha dato esito negativo poi purtroppo quello seguente è risultato positivo. Siamo veramente demoralizzati, come possono accadere delle cose del genere, altro che inezia... Siamo molto preoccupati per lei, pensi se dovesse accaderle qualcosa di grave, lei che era già in via di guarigione per un’altra patologia».

Secondo l'azienda sanitaria l’incidente è stato provocato da «Un errore tecnico del software del laboratorio analisi, dovuto ad una di interruzione del segnale di rete», a causa del quale «Si è verificata un’alterazione dei parametri di analisi, facendo sì che il sistema rilevasse anche basse fluorescenze inducendo il riscontro di false positività». Il commissario dell'Usl Angelo Pescarmona spiega: «C’è stato un errore della macchina, le macchine a volte sbagliano. Per fortuna gli umani che controllano le macchine hanno notato un’anomalia e sono intervenuti a riprocessare quei risultati anomali». Il presidente della Regione Erik Lavevaz ammette che «È avvenuto qualcosa di importante per quanto riguarda l'ospedale di Aosta, è stata una problematica di natura tecnica, non appena se ne sono accorti tutto è tornato alla normalità». La Direzione dell’Usl ha avviato un'istruttoria interna per definire le cause dell’incidente e per individuare eventuali profili di responsabilità. Il guasto ha avuto conseguenze anche sul bollettino dell'emergenza Covid di lunedì 29 dicembre, nel quale è stata segnalata un'impennata dei nuovi contagiati e dei ricoverati in Valle d'Aosta.

Coronavirus: 17 nuovi

positivi e 2 decessi

Secondo i dati del bollettino di ieri, venerdì 1° dicembre, sull’emergenza Coronavirus in Valle d’Aosta, sono state 138 le persone testate nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 75, come giovedì 31 dicembre: 36 all’Ospedale “Umberto Parini”, 31 alla clinica di Saint-Pierre e 8 all’ospedale da campo allestito dall’Esercito all’Espace Aosta. Un solo paziente è attualmente in Terapia intensiva e si contano 18 guariti in più. Purtroppo sono 2 i deceduti al nosocomio regionale. Le vittime, dall’inizio della pandemia, salgono a 381.

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