«Suite», ecco il sistema scolastico musicale che segue il giovane dall’asilo all’università
Si chiama «Suite» e racchiude il sistema scolastico musicale in Valle d’Aosta. E’ stato presentato nella sala Viglino di Palazzo regionale ad Aosta, lunedì scorso, 6 dicembre, dall’assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri e dalla referente in ambito musicale Agnese Di Trani, docente distaccata presso l’Ufficio supporto autonomia scolastica della Sovraintendenza agli Studi.
«Abbiamo cercato di capire - spiega l’assessore Luciano Caveri - come un bambino si ponga fin dalle materne al possibile apprendimento di una cultura musicale, non solo con le note ma nell’insieme culturale. Abbiamo ragionato su cosa cosa si può fare alle materne, alle elementari, nelle scuole medie, nelle medie musicali, cosa si fa alle superiori, sapendo che abbiamo nello specifico un liceo musicale. C’è poi il Conservatoire, che la Regione Valle d’Aosta ha fortemente voluto e che intendiamo mantenere».
Attorno al tavolo del Gruppo di lavoro per la valorizzazione e la riorganizzazione dell’offerta formativa musicale valdostana, approvato dalla Giunta regionale lo scorso mese di gennaio, si sono riuniti rappresentanti del Liceo Classico Artistico e Musicale (LICAM), dell’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta/Conservatoire de la Vallée d’Aoste (IMP), della Scuola di Formazione e Orientamento Musicale della Fondazione Maria Ida Viglino (SFOM), dell'Università della Valle d’Aosta, dell’associazione dei cori Arcova e delle bande musicali con la Fédération des Harmonies. «Abbiamo aggiunto in dirittura d’arrivo anche i gruppi folcloristici. - continua Luciano Caveri - L’idea è di immaginare di accompagnare un bambino nelle diverse opzioni che possono portarlo a diventare un musicista professionista oppure di arricchire il suo bagaglio con la cultura musicale».
«Dal tavolo di lavoro di tutte queste figure è nato “Suite”. - spiega Agnese Di Trani - La nostra regione offre un percorso musicale molto ricco e variegato, che esisteva anche prima del nostro lavoro. Ora vogliamo descrivere un passaporto musicale, dall’infanzia fino al livello universitario».
Il nome «Suite» richiama l’omonima composizione musicale, che riunisce più brani, ispirati a danze spesso di origine tradizionale. «Lo intendiamo anche come “seguito”, - aggiunge Agnese Di Trani - come insieme delle persone che compongono la formazione musicale, pensiamo al bambino che viene accompagnato da più figure nel suo percorso ed è in questo senso che gli enti presenti sul territorio dovrebbero collaborare e lavorare in rete».
I riferimenti legislativi nazionali, che poi troveranno riscontro anche nella normativa regionale, sono il Comitato nazionale dell’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti, il gruppo presieduto da Luigi Berlinguer e attivo dal 31 maggio 2017, e il Piano delle arti che, da maggio 2021 e con rinnovo triennale, indica le azioni che le scuole possono attuare, attingendo a fondi nazionali.
«Il percorso professionalizzante - spiega la referente per la formazione musicale - parte dalla prima infanzia, con attività propedeutiche proposte da SFOM e UniVdA. Per la primaria ci sarà “Le chariot de sons”, progetto di orientamento musicale a cura di bande, cori SFOM e gruppi folk. Dalle medie musicali (SMIM) si accede al Liceo musicale e da qui al Conservatoire per ottenere un titolo riconosciuto. Ci sono anche altre strade che lo studente può intraprendere, per arrivare al titolo professionale oppure per arricchire il suo bagaglio culturale. Infine UniVdA nelle azioni si affiancherà al Conservatoire per armonizzare l’intero sistema, con il sostegno dell’Usas, per dare supporto alle basi generali su cui si fonda la rete».