“Stregoneria? In realtà l’agricoltura biodinamica da tempo ormai è equiparata a quella biologica”
Alla fine dello scorso mese di maggio il Senato ha approvato quasi all’unanimità - con un astenuto e il solo voto contrario della senatrice a vita Elena Cattaneo, farmacologa, biologa e accademica - il disegno di legge che ha equiparato l’agricoltura biodinamica a quella biologica, suscitando immediatamente un coro di critiche da parte di numerosi scienziati che hanno bollato le pratiche biodinamiche come «esoteriche ed inconciliabili con qualunque dato scientifico».
L’agricoltura biodinamica fu ideata nel 1925 dal filosofo tedesco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, il quale affermò che non rinnegava il metodo scientifico che riteneva tuttavia infecondo in quanto materialista. Propose dunque una sua versione “più completa” che intendeva includere anche il mondo spirituale.
L’agricoltura biodinamica ha conosciuto un crescente successo ed è presente da ormai diversi anni in Valle d’Aosta con una sua associazione regionale che la promuove attraverso vari corsi informativi e di preparazione. «Dopo due anni è terminato l’iter della legge sull’agricoltura biologica che è stata fortemente voluta dalla Commissione europea proprio per accompagnare la conversione ecologica del settore. - dichiara Sergio Gal, presidente dell’Associazione Agricoltura Biologica e Biodinamica della Valle d’Aosta - Si tratta di una sorta di controrivoluzione verde rispetto a quella degli anni Sessanta, quest’ultima concepita per produrre grandi quantità di vegetali a scopo alimentare ad ogni costo, favorendo l’utilizzo di varie sostante chimiche che sarebbero poi diventate preponderanti nel mondo agricolo. Ci si è poi però resi conto di tutti i problemi che derivavano dall’utilizzo di tali sostanze, pure dal punto di vista ecologico, compreso l’effetto serra dovuto anche all’industrializzazione dell’agricoltura. Per questi motivi l’Unione Europea sollecita le varie nazioni che la compongono ad arrivare nel 2030 a una conversione biologica di circa il 25 per cento della superficie agricola complessiva di ogni Paese e ad una riduzione del 50 per cento dei pesticidi impiegati. Possiamo immaginare tutta questa transizione ecologica che impatto avrà nei confronti delle industrie chimiche che sono poi anche quelle dei farmaci o comunque legate ad esse».
«Per quanto riguarda l’equiparazione tra agricoltura biologica e biodinamica, - prosegue Sergio Gal - questo aspetto esiste concretamente da tempo e la legge in questione lo ribadisce dicendo che se un’azienda biodinamica rispetta i requisiti biologici è considerata biologica, indipendentemente dal fatto che in essa si usi il “corno letame” o si impieghino anche altre pratiche che per qualcuno sono solo strane. L’unico voto negativo a questa legge è stato quello della senatrice Elena Cattaneo - la quale si è sempre dimostrata contraria al biologico, non solo al biodinamico - che l’avrebbe commentata alludendo a “pratiche non solo antiscientifiche ma schiettamente esoteriche e stregonesche”».