Strada che si restringe a Torgnon Il disagio espresso da una lettrice

Strada che si restringe a Torgnon Il disagio espresso da una lettrice
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«La strada a un certo punto si restringe e dove diventa più stretta c’è un blocco di cemento non segnalato. A mio parere è pericoloso e non capisco perché siano stati fatti dei lavori a metà. A cosa servono se poi le macchine, improvvisamente, si trovano di fronte a un ostacolo di cemento con il rischio di un incidente?». È piuttosto adirata la signora Michelina Nossein, di Torgnon, quando parla di quello che, a suo parere, è uno spreco di denaro per qualcosa che non aiuta a migliorare la circolazione stradale nella zona del villaggio Triaté, dove si trova il museo etnografico. «La strada era stretta, ma il Comune ha pensato bene di farla allargare solo in un breve tratto. - prosegue - Capita spesso di rischiare di essere investiti dalle automobili mentre si cammina. E non parliamo di quanto sia difficile vivere accanto al museo che, per quanto sia bello e interessante dal punto di vista storico e culturale, attira visitatori molto spesso poco rispettosi della quiete del luogo. Ho fatto presente in Comune di questa situazione, ma la risposta della persona cui mi sono rivolta non è stata per niente soddisfacente. Ho sbagliato a non mandare una segnalazione scritta per ottenere almeno altrettanta risposta ufficiale!».

«Non ho mai ricevuto alcun tipo di segnalazione, né verbale né scritta. - dice la sindaca di Torgnon Lorena Engaz -. Nessuno si è mai lamentato del disagio legato al restringimento della strada che non tocca le immediate vicinanze del museo né, tantomeno, il luogo dove vive la signora Nossein. La strada era già stretta prima dei lavori di allargamento in un tratto a circa un chilometro e mezzo di distanza dal museo. Per quest’opera abbiamo investito 100mila euro derivanti da un finanziamento dello Stato. Per portare al termine l’opera potrebbe esserci bisogno di 1 milione di euro, somma che non abbiamo e che potrebbe arrivare a piccole dosi da altri finanziamenti statali. Non possiamo permetterci, nonostante questa sia la volontà dell’Amministrazione, di finire i lavori tutti in una volta. Per il momento non abbiamo la sostenibilità economica che servirebbe. Ma quello che possiamo invece fare nell’immediato è indicare meglio il punto dove la strada si restringe!».

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