Strada al Col Ranzola: il dibattito si infiamma Chiara Minelli in Consiglio: “Opera insensata”

Strada al Col Ranzola: il dibattito si infiamma Chiara Minelli in Consiglio: “Opera insensata”
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La pista poderale intervalliva al Col Ranzola - che collegherebbe Brusson e Gressoney-Saint- Jean - è «totalmente coerente con una logica di sviluppo delle vallate». Lo ha detto giovedì scorso, 21 dicembre, in Consiglio Valle, l’assessore alle Politiche nazionali per la montagna Luciano Caveri rispondendo a un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista. «Con delibera del 27 novembre scorso, la Giunta regionale ha individuato tra gli interventi a valere sul Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane la riqualificazione di tale, inesistente, strada intervalliva per una spesa totale di circa 4,7 milioni di euro (2,9 dal Fondo). - ha segnalato la consigliera Chiara Minelli - Secondo quanto riportato nella delibera, i 2 Comuni intenderebbero invece realizzare una pista poderale per collegare la zona di arrivo della seggiovia Weissmatten nel territorio di Gressoney-Saint-Jean, con la strada poderale esistente che giunge fino all'alpeggio Fenêtre a Brusson. L'intervento richiederà scavi e riporti sui versanti oltre a varie opere di sostegno».

«Non ci siamo inventati la pista del Col Ranzola: - ha replicato l’assessore Luciano Caveri - si tratta di un tema all'attenzione dei 2 Comuni da molti anni e il progetto nasce da lettere e incontri con le due Amministrazioni. La realizzazione di una pista poderale ha finalità agricola, turistica e di Protezione civile: dal lato Brusson esiste già una strada poderale che raggiunge l'alpeggio Fenêtre, mentre lato Gressoney la strada esistente si ferma all'arrivo della seggiovia Weissmatten. L'intervento mira dunque a garantire un collegamento tra 2 accessi viari già esistenti per favorire la ripresa delle attività agricole ed economiche anche per preservare il territorio e contrastare lo spopolamento. Evidenzio che, se sulle Alpi non esistesse una natura addomesticata presidiata, sarebbe un disastro. La pista poderale consentirebbe il controllo e le eventuali operazioni fitosanitarie di un'ampia fascia boscata che funge sostanzialmente da bosco di protezione per la prevenzione da dissesti idrogeologici e in particolare da fenomeni valanghivi. La sua esecuzione, data la natura lineare, sarà suddivisa in stralci funzionali in maniera da servire inizialmente gli alpeggi esistenti e successivamente completare il tracciato. L'intervento rientra tra quelli di manutenzione della viabilità e tra le misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico dei territori montani, ivi compresi la mobilità sostenibile».

«La scheda del progetto è stata inviata al Dipartimento per gli Affari regionali e per le Autonomie e si è in attesa dell'adozione del decreto di finanziamento. - ha concluso l’assessore Luciano Caveri - Segnalo peraltro che il Comune di Gressoney-Saint- Jean, in accordo con l'Amministrazione di Brusson, ha affidato uno studio di fattibilità dell'intervento che è stato consegnato a ottobre scorso. A conclusione dell'istruttoria del Dipartimento, qualora l'intervento fosse ammissibile a finanziamento, i Comuni procederanno con l'adozione degli atti di rispettiva competenza. Io credo che l'idea di avere un'arteria che possa rompere l'isolamento sia un'esigenza significativa e quindi ogni critica è accettata ma bisogna sempre essere logici nelle determinazioni».

«Noi siamo per il sì ad un ambiente da valorizzare, ma abbiamo un'idea diversa di valorizzazione da quella della maggioranza. - ha rimarcato la consigliera Chiara Minelli - Si parla di "natura addomesticata" ma bisogna decidere a quali livelli! Questo intervento, nei termini in cui è stato posto, appare insensato. Abbiamo centinaia di chilometri di strade poderali ma abbiamo ancora un problema irrisolto: quello della percorribilità e delle relative responsabilità, su cui c'è un tavolo aperto ma di cui non si sa più nulla. Bisognerebbe risolvere questa situazione prima di pensare a nuove strade poderali. Noi riteniamo che si potevano prendere in considerazione altri interventi: se questa costosa e discutibilissima opera sarà realizzata e si arriverà al via vai di motori, sicuramente le parole di Tolstoj, che transitò lassù e che sono riportate in quel luogo, risulteranno nostalgiche e racconteranno di un luogo irriconoscibile».

L’assessore Luciano Caveri
La consigliera Chiara Minelli

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