«Stiamo lavorando per ottenere la riapertura dell’ambulatorio infermieristico comunale e l’attivazione delle sue prestazioni»
A Borgofranco si vive bene e a lungo: il paese dei Canestrelli si conferma come luogo di longevità, dato che nel giro di 7 mesi ben 3 residenti hanno tagliato il traguardo del secolo di vita. Ad Antonio Ferrera e Alessandro Ricci, festeggiati rispettivamente nei mesi di ottobre e febbraio scorsi, si unisce anche Giulio De La Pierre, originario di Gressoney e borgofranchese di adozione, che martedì 4 maggio scorso ha celebrato il traguardo dei suoi 100 anni con familiari e amici.
L’Amministrazione comunale ha a cuore le esigenze delle persone anziane e s’impegna attivamente per essere di supporto a questa fascia d’età. «Stiamo lavorando per ottenere la riapertura dell’ambulatorio infermieristico comunale e l’attivazione delle sue prestazioni.- ha riferito il sindaco Fausto Francisca - Per i cittadini più anziani spostarsi altrove per usufruire dei servizi sanitari può essere un grande problema, ora che il personale infermieristico è occupato a svolgere altre mansioni per via dell’emergenza sanitaria».
Oggi infatti si è costretti a recarsi ad Ivrea quando prima era possibile fruire quotidianamente delle prestazioni dell’ambulatorio locale (dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 18) e, una volta a settimana, il mercoledì mattina, per i prelievi ematici. L’assessore alle politiche assistenziali e della terza età Milena Bordet assicura una riattivazione del servizio, conforme alle regolamentazioni anti-Covid, al più presto, in attesa anche della possibilità di tornare a frequentare il Centro Anziani di via Coch, le cui attività sono sospese dal mese di febbraio del 2020.
«Era un luogo di aggregazione e di iniziative molto importante - commenta Milena Bordet, che è anche presidente della struttura - poiché attorno ad esso gravitavano anche un centinaio di persone, provenienti addirittura dai Comuni limitrofi. Ogni settimana offriva un appuntamento dedicato al ballo e una cena conviviale, gare di partite a scala quaranta, corsi di ginnastica dolce e Tai Chi, prevalentemente frequentati da donne».
A queste attività si univano le gite periodiche e le degustazioni e cene a base di piatti tradizionali, organizzate periodicamente. Una realtà viva e coinvolgente che si spera possa tornare presto attiva, una volta terminata la crisi sanitaria. Un Comune tra i più longevi del Canavese, dunque, secondo i dati che indicano nella fascia degli ultranovantenni - comprendente i nati dal 1922 al 1930 - la presenza di 40 donne e 7 uomini, mentre nel triennio 1922-25 sono state registrate 2 nascite per ciascun anno, e 7 nel 1929. A superare la soglia del secolo sono stati però 3 uomini, «infrangendo» così la statistica nazionale che ha sempre confermato un’aspettativa di vita femminile maggiore di quella maschile: 85 anni per le donne contro 80,3 per gli uomini.