Stadio Puchoz, primo dietrofront: stop ai due campi da baseball
Parte con una “grana” l’annunciata trasformazione dello Stadio Puchoz in Parco dello sport. Infatti i 2 campi da baseball per cui erano iniziati i primi lavori non si faranno più. A confermarlo è l’assessora allo Sviluppo economico, alla Promozione turistica e allo Sport Alina Sapinet. «I 2 campi da baseball previsti nel Puchoz erano un’eredità della precedente amministrazione. - riferisce l’assessora Alina Sapinet - Adesso riteniamo più opportuno, però, farli altrove, sia per evitare la cementificazione di una porzione della superficie erbosa, sia per evitare che con la loro collocazione a ridosso del muro di viale Garibaldi risultassero eccessivamente vincolanti nella progettazione del parco». L’area individuata è quella a nord del campo da rugby dove una volta c’era proprio il “diamante” per il gioco del baseball. Ma a questo punto sorge un altro problema, questa volta squisitamente burocratico. «Infatti quella zona era al centro dell’accordo di programma con la Regione per la realizzazione della scuola-polmone che non si farà più. - ricorda l’assessora Alina Sapinet - Tuttavia l’accordo in questione è ancora in vigore pertanto bisogna procedere prima alla sua modifica. Per questo motivo ho dato mandato agli uffici di verificare tale possibilità».
Non è questa, però, l’unica novità per lo Stadio Puchoz. Infatti nei prossimi mesi potrà accogliere i centri estivi. «Porterò la relativa deliberazione all’esame della Giunta comunale la prossima settimana. - anticipa l’assessore all’Istruzione, alla Cultura e alle Politiche giovanili Samuele Tedesco - Si tratta, in qualche maniera, di un ritorno alle origini, perché è ciò che accadeva in passato». Insomma, il futuro del Puchoz, al centro di un polemica tra chi vorrebbe che rimanesse l’iconico stadio della città e accogliesse nuovamente il calcio e chi invece lo immagina come un parco cittadino, sembra ancora sospeso tra scelte che guardano al passato e decisioni che disegnano un futuro diverso.