St-Oyen, dallo Stato 740mila euro per “arginare” la frana di Prenoud
Dallo Stato arrivano 740mila euro per le barriere paramassi al fine di mettere in sicurezza il versante da cui si è staccata a marzo dello scroso anno la frana di Prenoud a Saint-Oyen. «I lavori devono essere fatti dalla Regione. - precisa il sindaco Natalino Proment - che è riuscita a reperire dei finanziamenti statali per realizzarli». Ma qual è la situazione attuale? Sono stati registrati ulteriori crolli? «Sì, ma si tratta di quantità estremamente limitate di materiale, tanto che non destano preoccupazione» risponde il sindaco Proment.
Dal canto suo Davide Bertolo, dirigente della Struttura Attività geologiche del Dipartimento Programmazione, Risorse idriche e Territorio dell’Assessorato regionale delle Opera pubbliche precisa «Noi il nostro lavoro l’abbiamo fatto, ultimando il progetto esecutivo che ha tenuto conto della relazione affidata all’Università Bicocca di Milano e consegnata a ottobre dello scorso anno. La speranza è che i fondi dello Stato siano disponibili al più presto affinché l’opera di contenimento possa essere ultimata, una volta espletata la gara d’appalto, entro l’autunno del prossimo anno». L’intervento consisterà nel posizionamento al piede del versante franoso di 2 barriere paramassi - che in parte si sovrappongono - della lunghezza di 70 metri l’una e ciascuna delle quali sarà alta 6 metri. Queste strutture in acciaio zincato potranno assorbire fino a 5mila kilojoule di energia e pertanto saranno in grado di arginare piccoli crolli come quelli che si sono verificati ultimamente, dato che la maggior parte del materiale è già caduta.
A causa della frana erano rotolati a valle tra i 4 e i 5mila metri cubi di roccia dei quali circa 1.000 arrivati fino a valle. Il primo distacco, a circa 1.800 metri di quota, si era verificato mercoledì 25 marzo 2020, tra le 13 e le 13.30. Ne sono seguiti altri di entità minore giovedì 26 e venerdì 27 marzo sempre dello scorso anno. Sabato 28 marzo, alle 7.15, è stata la volta dell’ultima frana che ha scaricato una quantità di materiale pari a quella delle precedenti. Sull’area sottostante vi sono il Camping Pineta e il Centro sportivo Prenoud, lungo il torrente, dove un macigno è rotolato sino ai campi di bocce sfondando la recinzione prima di terminare la sua corsa e un altro masso è rimbalzato contro una parete del prefabbricato in legno che ospita il bar e il ristorante. Massi che sono stati frantumanti grazie l’intervento affidato al geologo Federico Grosso e alla ditta Alti Scavi di Doues che ha pure provveduto a sistemare i terreni dissestati. La spesa totale per lavori e direzione tecnica, a carico del Comune di Saint-Oyen, è stata di 39mila euro.
Quali sono le ipotesi per le cause della frana? Secondo i geologi della Regione, quando questa si è verificata a monte era presente una grande quantità d’acqua dovuta allo scioglimento del manto nevoso. Una situazione che avrebbe destabilizzato l’equilibrio del versante provocando, appunto, il distacco di rocce e terra.
Inoltre a carico della Regione sarà pure la realizzazione di 2 briglie di contenimento per le colate detritiche che si sono ripetutamente verificate nel vallone di Flassin.