St-Marcel, il castello luogo di interesse culturale Mauro Rosini: “Lavori ritardati per la pandemia”

Pubblicato:
Aggiornato:

Diventerà un luogo di interesse culturale, per gli appassionati di minerali e delle particolarità del territorio di Saint-Marcel: la ristrutturazione del castello di Saint-Marcel procede grazie al Progetto Promozione del patrimonio geologico e naturalistico tra Italia e Svizzera (Mineralp) e con il finanziamento del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia – Svizzera 2014/2020 per un importo complessivo di 429mila e 900 euro. La gara d'appalto era già stata vinta, nel 2019, dall'architetto Mauro Rosini di ArchitetturaTre, ma l'avvio dei lavori è stato ritardato dall'emergenza sanitaria. "Il progetto esecutivo è stato approvato dall'Amministrazione comunale la scorsa settimana - spiega l'architetto Mauro Rosini - e si procederà all'appalto e all’affidamento dei lavori nei prossimi mesi. Le difficoltà sono state principalmente quelle relative agli incontri sul posto per le valutazioni con ditte specializzate per i preventivi. Nelle prime fasi di lockdown avevano mobilità limitata in quanto quasi tutte provengono da fuori valle".

La parte più antica del castello risale alla fine del Quattrocento: la torre è stata costruita nel 1466 e la parte principale del corpo è stata terminata entro il 1487. Lo scavo nell’attuale cortile interno ha liberato l'area che ora è oggetto dell’intervento di restauro. La torre è successivamente crollata o è stata abbattuta dopo una calamità naturale e l’area è diventata una discarica e una concimaia a cielo aperto a servizio della stalle al piano terreno e al piano interrato del corpo centrale e successivamente anche il corpo del fabbricato è stato abbandonato, ma non si è ancora risaliti alle cause.

Le facciate indicano che il castello era organizzato su tre piani, uno interrato e due fuori terra: i solai tra il piano terra e il primo piano erano lignei, in un secondo tempo sono stati sostituiti con volte a botte, di cui restano i segni delle imposte sulle pareti e agli angoli, ma non è semplice chiarire i tempi perché interventi successivi mascherano le finiture antiche.

"Il progetto complessivo è stato analizzato e studiato nell'interezza del fabbricato - continua l'architetto Mauro Rosini - ma poi si è proseguito con delle scelte di stralci funzionali in base agli importi dei finanziamenti che in questa fase sono limitati. Lo studio complessivo è stato però fondamentale al fine di definire con l'Amministrazione gli indirizzi e sviluppi complessivi dei futuri lotti di intervento che si svilupperanno con una regia coordinata valutata in fase iniziale". "Lo studio complessivo per uno sviluppo in più stralci relativo ai finanziamenti e alle disponibilità economiche future - conclude il professionista aostano - serve a far sì che non si abbiano interventi e funzioni sconnesse tra loro. La difficoltà sarà quella di reperire fondi futuri. La scelta di ricollocare il museo delle miniere all'interno del primo stralcio funzionale avvalora la scelta del finaziamento Mineralp. Per questa prima fase sono previsti trecento giorni di lavori".

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930