St-Christophe, sono stati celebrati dopo due anni i funerali di Pino Betemps: delitto senza colpevoli

St-Christophe, sono stati celebrati dopo due anni i funerali di Pino Betemps: delitto senza colpevoli
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Martedì scorso, 26 settembre, nella chiesa parrocchiale di Saint-Christophe, sono stati celebrati i funerali di Pino Bétemps, 72 anni, trovato morto nella cantina della sua abitazione a Sorreley il 19 ottobre 2021, un martedì. Oltre a parenti e amici erano presenti pure le penne nere del gruppo di Saint-Christophe che gli hanno reso omaggio in quanto era un alpino. Il corpo è rimasto tutto questo tempo a disposizione degli inquirenti in una cella frigo. Le esequie sono avvenute a 2 anni di distanza perché la Procura ha concesso il nullaosta solo nei giorni scorsi, dopo aver archiviato l’inchiesta per omicidio. Per la Polizia, infatti, non ci sono dubbi: il pensionato della Cogne è stato assassinato, dato che il corpo presentava segni di percosse e di strangolamento. Ma chi poteva aver commesso un delitto così efferato? E per quale motivo? L'unico a essere indagato fu un piccolo impresario edile, Agnesi Saia, 62 anni, un vicino di casa della vittima, suicidatosi nell'agosto del 2022. Un uomo travolto da un dissesto economico al punto da perdere anche la casa venduta all'asta a causa dei debiti. Nell'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Roteglia, gli inquirenti ritennero che Pino Bétemps fosse stato assassinato per 2.000 euro, dato che appena 3 giorni dopo la scoperta del cadavere, Agnesi Saia, nonostante le gravi difficoltà economiche, avrebbe speso proprio 2.000 euro pagando in contanti. Somma che, secondo la Procura, era stata sottratta alla vittima. A sostegno di tale ipotesi vi è un’intercettazione ambientale di Agnesi Saia che, mentre si trovava da solo nella sua auto, si sfogò «Ho fatto una brutta cosa ma non l'ho fatto per niente». Un’affermazione che per gli inquirenti si riferiva a quei 2.000 euro sottratti a Pino Bétemps. Con la morte dell'unico indiziato, la Procura chiese l'archiviazione del caso «Per decesso del reo», lasciando inevitabilmente tante domande senza risposte. Un delitto che inevitabilmente ricorda un altro omicidio avvenuto sempre a Saint-Christophe, quello di Giuliano Gilardi, ucciso a coltellate il 27 dicembre del 2011 nella sua casa a Senin i cui autori non sono stati identificati.

Martedì 26, durante i funerali, Pino Bétemps è stato ricordato da tutti come un uomo di poche parole ma dal cuore grande, tanto da accudire quotidianamente il fratello disabile Franco, di pochi anni più giovane, che abitava con lui. Lo descrive così il sindaco di Saint-Christophe Paolo Cheney che lo incontrava spesso: «Era una brava persona e mai mi sarei immaginato che facesse una fine simile. Per la nostra comunità fu uno choc, dato che non aveva nemici. L'inchiesta non è arrivata ad una conclusione quindi la verità non si saprà mai. Lo avevo visto una decina di giorni prima della tragedia, proprio qui in Comune, per questioni di assistenza al fratello e non aveva manifestato nessun timore». Conosceva molto bene Pino Betemps pure Corrado Giachino, vicesindaco e titolare della concessionaria Piaggio a Saint-Christophe, che riferisce: «Era un mio cliente, una persona per bene, molto riservata e tranquilla. A livello di comunità devo dire che siamo molto preoccupati perché non avere la certezza del colpevole lascia spazio a molte supposizioni. E’ il secondo delitto irrisolto nel nostro territorio, se contiamo anche quello di Giuliano Gilardi». Il parroco don Elio Vittaz commenta: «Sono giorni di tristezza per la nostra parrocchia, una sofferenza che si rinnova come quando quel giorno si venne a conoscenza di quanto era accaduto. dopo tanti interrogativi, siamo ancora senza una risposta chiara e definitiva».

Pino Betemps e, a sinistra, i funerali celebrati a SaintChristophe

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