Spunta l’ipotesi di una candidatura di Jean Dondeynaz a sindaco di Aosta
La recente disponibilità a ricandidarsi del sindaco aostano Gianni Nuti annunciata nei giorni scorsi ha dato, di fatto, il via al dibattito finalizzato alle elezioni comunali del 2025. Ad Aosta infatti regna un certo torpore, in molti pensavano che Gianni Nuti non si sarebbe ripresentato dopo una consiliatura non proprio felice e che ultimamente è basata su annunci mirabolanti (parco Puchoz, scuole di piazza San Francesco, pedonalizzazione di piazza della Repubblica) senza che però il Comune di Aosta abbia i fondi per concretizzarli.
Gianni Nuti ha messo le mani avanti, parlando dell’esistenza delle condizioni politiche, in parole povere di una coalizione che lo sostenga e che poggi logicamente sul fronte autonomista e di centro.
In parecchi nei giorni scorsi hanno storto il naso all’annuncio, non solo cittadini e commercianti arrabbiati per i recenti aumenti spropositati della tassa per i rifiuti, ma anche i tanti che da mesi contestano a voce alta la famosa ed inutilizzata pista ciclabile, vero e proprio cavallo di battaglia qualificante dell’Amministrazione comunale aostana. Anche nelle stanze più piccole, quelle dove vengono prese le decisioni finali, la ricandidatura di Gianni Nuti è per ora in sospeso, come poco si sa delle intenzioni di Giovanni Girardini a ripresentarsi per la fusciacca. Ecco allora che è spuntato un nome che sta raccogliendo dei consensi: si tratta di Jean Dondeynaz, attuale presidente del Coni regionale, già velocista di buon livello. Il suo mandato al vertice del Coni di chez nous scadrà nel 2025, con il quadriennio olimpico, ma non dovrebbe avere difficoltà ad ottenere la riconferma dopo avere portato in Valle d’Aosta il “Trofeo Coni” invernale che si svolgerà appunto nel dicembre 2025.
Jean Dondeynaz è il figlio di Guido, a lungo apprezzato segretario della Cisl regionale e “prestato” alla politica come senatore della Repubblica dal 1996 al 2001, quando venne eletto dalla coalizione “Pour la Vallée d’Aoste” assieme al deputato Luciano Caveri.