Sportelli d’ascolto per rompere il silenzio e prevenire i suicidi

Sportelli d’ascolto per rompere il silenzio e prevenire i suicidi
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Solo incontrandosi si capisce di più, solo andando oltre i tabù si può prevenire. L’argomento che il Mandorlo Fiorito non teme di affrontare è quello del suicidio, sia dalla parte di chi arriva a praticarlo, sia di chi resta con immenso dolore. Nata come Sezione dei Volontari del soccorso Grand Paradis, l’associazione sta intensificando i momenti pubblici, per ricordare chi non c’è più e aiutare chi è in difficoltà. «L’evento di domenica 10 settembre a Saint-Vincent doveva essere un momento in memoria di Andrea Bich, che se n’è andato nel 2018, - spiega la referente Paola Longo Cantisano - ma in breve, da incontro con uno scrittore è diventato un appuntamento che ha occupato mezza giornata». A Saint-Vincent, in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, dalle 16 in poi l’associazione ha proposto momenti di testimonianza e di confronto, in “Con il cuore a fior di pelle”, evento di sensibilizzazione per la prevenzione del suicidio in occasione della Giornata Mondiale, patrocinato dalla Regione e realizzato in collaborazione con il Comune di Saint-Vincent, con l’Assessorato della Sanità e con l’Usl della Valle d’Aosta. «Ogni anno la mamma di Andrea Bich, Nicoletta Nobile, e gli amici organizzavano per beneficenza una gara estiva in montagna, di cui lui era appassionato. - continua Paola Longo Cantisano - Quest'anno non è stato possibile e così la mamma si è mobilitata per questo evento, per raccogliere fondi per il Mandorlo Fiorito. La presenza del poeta Andrew Faber, conosciuto attraverso il web, ha permesso un momento di grande empatia». Significativo è stato il momento in cui Fabrizia Pavetto ha condiviso la sua “Letterbomb”, sulla sua esperienza personale, tra gli interventi dell’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi, della direttrice del Dipartimento di Salute Mentale dell’Usl Valle d’Aosta Anna Maria Beoni, gli intermezzi musicali con Mikol Frachey e Maura Susanna, e infine il confronto con lo psichiatra Giuseppe Di Maria e lo psicologo Roberto Raia. «Parlare di suicidio non è facile. - ammette Paola Longo Cantisano - Abbiamo pensato che doveva essere in forma più leggera per dare sempre un messaggio di speranza. Chi vive questa esperienza porta in sé un profondo dolore, un’esperienza che non si può accantonare, ma si può fare prevenzione, gestire, aiutare e essere aiutati, portare alla luce del sole e condividere. Per chi vive il pensiero del suicidio diventa difficile farsi aiutare. Prevalgono vergogna e paura di non riuscire più a riconoscersi e gestire la propria mente. Sono tutti i sintomi, risultati di una angoscia profonda, non una malattia ma un’angoscia estrema da cui si può guarire. Vogliamo far passare il messaggio che si può affrontare anche questo, come per il tumore, di cui prima non si parlava e ora si fa prevenzione e le persone sanno che si può affrontare e vincere». «E’ importante riuscire a confidarsi e cercare aiuto da associazioni ma anche da un amico, un familiare o un insegnante per i ragazzi - conclude Paolo Longo Cantisano - Ci stiamo organizzando per aprire sportelli d'ascolto nella sede dei Volontari del soccorso Grand Paradis, per permettere alle persone di incontrarci in maniera totalmente libera».

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