«Speriamo in una buona affluenza sulle piste, dobbiamo compensare le maggiori spese»
«Abbiamo attraversato momenti difficili. Due anni fa durante la pandemia eravamo molto preoccupati. Ora siamo più sereni e affrontiamo con fiducia la nuova stagione invernale, auspicando una buona affluenza di sciatori sulle piste, riaperte nella quasi totalità dei comprensori ieri, venerdì 2 dicembre». Lo ha dichiarato Ferruccio Fournier, presidente dell’Avif (Associazione valdostana impianti a fune), a margine dell’assemblea annuale della categoria che si è tenuta martedì scorso, 29 novembre, sulla Skyway a Courmayeur, alla presenza dell’assessore regionale con delega agli impianti a fune Luigi Bertschy.
«Un momento in cui, oltre ad approvare i bilanci, consuntivo e preventivo, ci incontriamo, facciamo previsioni sull’inverno e sui possibili interventi della Regione» riferisce Ferruccio Fourniver. In questo caso non ci sono state nomine, poiché il consiglio direttivo è in carica fino all’anno prossimo.
Malgrado le difficoltà legate alla pandemia, le società hanno continuato a investire sugli impianti a fune e sugli impianti di innevamento ulteriormente potenziati. Entrerà in funzione la seggiovia a 6 posti Gran Sommetta che, posizionata tra le piste di Valtournenche e l’area di Cervinia-Zermatt, sostituisce la vecchia sciovia installata a inizio anni 80 e copre in 4 minuti il tragitto di 1.163 metri che conduce ai 3.093 metri della stazione di arrivo.
L’apertura ieri venerdì 2 dicembre di buona parte dei comprensori è stata resa possibile dall’innevamento artificiale, che assicura la percorribilità delle piste.
Per questo, le valutazioni emerse dall’assemblea sono all’insegna dell’ottimismo. «Ci auguriamo buoni risultati di affluenza anche per compensare le maggiori spese» conferma Ferruccio Fournier. «Il ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata ci dirà se le nostre aspettative sull’affluenza agli impianti si realizzeranno o meno. - prosegue - Le incognite non mancano, dall’inflazione che, salita oltre il 10 per cento, incide sulla capacità di spesa degli sciatori, all’arrivo degli stranieri, soprattutto quelli dei Paesi più lontani, al rincaro energetico con il quale, come tutti, dobbiamo fare i conti, mettendo in atto accorgimenti per ridurre i consumi. Non è possibile avere contratti meno onerosi perché sono prezzi fissi a livello nazionale, per cui dobbiamo fare di necessità virtù. Di energia abbiamo bisogno, sia per gli impianti a fune che per l’innevamento. I consumi degli impianti per fare neve dipendono dal meteo: se le temperature sono molto fredde, la resa è elevata».
Si ritengono comunque buone le possibilità di affluenza, anche perché l’aumento medio tariffario oscilla tra l’8 e il 9 per cento, nel comprensorio di Monterosa Ski addirittura le tariffe sono rimaste invariate. E’ stata anche confermata la tariffa di soli 50 euro l’anno, sia per lo sci alpino che per lo sci nordico, per tutti gli under 18 residenti in Valle d’Aosta.
Infine quest’anno, grazie a uno stanziamento regionale di 6 milioni su 3 anni, è stato firmato un protocollo tra operatori pubblici e privati per sostenere le piccole stazioni e far sì che ci sia una buona presenza anche lì. Il meccanismo che prevede i 5 ingressi in località diverse incentiverà la scoperta dei comprensori anche piccoli.