Sparare a lupi, pernici e lepri variabili: è polemica
Ha sollevato un polverone politico l’approvazione di 2 mozioni nel corso dell’ultimo Consiglio Valle mercoledì 5 ottobre. La prima (passata con 32 voti a favore e le 2 astensioni di Erika Guichardaz e Chiara Minelli) impegna il Governo a proseguire nell'azione finalizzata a far riconoscere che «lo stato di conservazione del lupo in Valle d'Aosta è ora soddisfacente e a dare corso, in caso di attacchi plurimi agli allevamenti tradizionali di montagna, all'articolo 1 della legge regionale numero 11/2021 procedendo quindi al prelievo, alla cattura e all'eventuale abbattimento di esemplari monitorati».
La seconda (con voto simile: 30 approvazioni e le astensioni delle stesse 2 consigliere di Pcp) impegna la Giunta regionale a inserire all'interno del calendario venatorio 2022-2023 la possibilità di cacciare le specie della pernice bianca e della lepre variabile.
«L'approvazione da parte dell'attuale traballante maggioranza, con l'astensione delle consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli delle 2 mozioni leghiste contro l'ambiente è un pessimo segnale. - attacca Valle d'Aosta aperta (che riunisce Area Democratica-Gauche Autonomiste, Adu-Sinistra italiana e il Movimento 5 Stelle) - Sul piano politico, conferma il “teatrino” delle elezioni politiche, con la falsa contrapposizione tra autonomisti e destra L'Union già governa con Lega e Forza Italia e il Pd si adegua votando o comportandosi come l'indifferente Padovani, che vota la prima e si assenta sulla seconda. Insomma, si tratta solo di formalizzare la spartizione delle poltrone». Per VdA Aperta, «le mozioni sul lupo e la pernice e lepre dimostrano il distacco siderale tra il Consiglio regionale e la società valdostana: in piena crisi economico-sociale, con una guerra nel cuore dell'Europa, la preoccupazione della maggioranza è il sacro diritto tradizionale di tornare a sparare». La mozione sul lupo è «un atto inutile» perché «viene detto di dare corso alla legge votata nel 2021», un «obbligo che già c'è a carico del presidente, previsto e regolamentato dalle leggi regionale, nazionale ed europea». Si tratta di «propaganda, fuori tempo massimo, dato che le elezioni ci sono già state», scrive VdA Aperta, precisando che «agli allevatori risulterebbe sicuramente più utile chiedere la non applicazione del “de minimis” ai risarcimenti per i capi predati, così come avviene in Toscana».
La seconda mozione «è ancora più assurda» perché «si chiede di cancellare la delibera che ha sospeso la caccia alla lepre variabile e alla pernice bianca, in attuazione della mozione approvata dal Consiglio regionale» nel 2019. «La Giunta non ha presentato nessuno studio, non sono nemmeno passati i 5 anni e si vorrebbe ricominciare a sparare a 2 specie, tra le più colpite dalla crisi climatica. I casi sono 2: o l'Assessore ha fatto della becera propaganda o la Giunta si appresta ad adottare un atto illegittimo». Valle d'Aosta Aperta «continuerà a vigilare, oltre che a promuovere provvedimenti realmente utili per il mondo agricolo valdostano», conclude la nota.