Sottoscritto il protocollo per l’indennità Covid al personale Oss

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E’ stato sottoscritto mercoledì scorso, 2 febbraio, il protocollo di intesa tra la Regione, il Consiglio Permanente degli Enti Locali e le Organizzazioni sindacali per l’erogazione dei finanziamenti alle Unités des Communes valdôtaines e al Comune di Aosta che consentiranno il pagamento delle indennità di disagio Covid - previste dalla legge regionale numero 8/2020 - agli operatori socio-sanitari che hanno operato nelle microcomunità per anziani e nel servizio di assistenza domiciliare nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020. L’erogazione di tali indennità, pari a 1 milione 100mila euro, era stata sospesa, in accordo tra le parti, in quanto il Consiglio dei ministri aveva promosso la questione di legittimità, poi respinta dalla Corte Costituzionale. «Le indennità potranno finalmente essere erogate al personale che ha operato in un contesto di grave criticità e al quale va il nostro ringraziamento. - sottolinea l’Assessore Roberto Barmasse - È un atto dovuto verso coloro che, in tutto questo periodo difficile, si sono adoperati senza risparmiarsi e hanno permesso di superare anche le difficoltà operative. La sentenza della Corte costituzionale non fa che confermare la bontà delle nostre scelte e del nostro operato».

Le polemiche

La firma del protocollo ha scatenato una guerra a colpi di comunicati stampa all’interno dei sindacati e tra questi e il Celva. «Rivendichiamo a pieno titolo una vittoria tutta nostra, nonostante la Regione convocando anche altri sindacati non abbia riconosciuto i nostri meriti esclusivi. - scrivono Fp-Cgil, Cisl Fp e Uil-Fpl - Diamo merito anche alla Regione, che dando credito alle nostre proposte negoziali, ha poi difeso gli esiti contro l'impugnativa del governo in Suprema corte. Abbiamo voluto che a prevalere fossero i risultati per le lavoratrici e non i nostri distinguo, seppur legittimi. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto formalmente al Presidente della Regione, senza mai ricevere alcuna risposta, che tale indennità sia riconosciuta a tutti i lavoratori operanti nelle strutture, compresi gli interinali. Per tali ragioni le Funzioni pubbliche Cgil, Cisl e Uil continueranno a portare avanti i diritti di questi lavoratori nelle sedi competenti». Le tre sigle concludono: «Duole rimarcare come alcuni enti locali abbiano scelto di condividere con altri sindacati e sottoscrivere accordi che prevedevano di togliere a dei lavoratori indennità per erogarne a favore di colleghi, andando a creare disparità di trattamento sia all'interno del proprio ente che con altri lavoratori all'interno del comparto unico regionale, utilizzando risorse contrattuali ordinarie per loro natura disponibili a tutto il personale delle nostre pubbliche amministrazioni».

Nella serata di giovedì, il Celva ha emesso un comunicato in cui prende posizione sulla questione. «La firma del protocollo è l’atto conclusivo di un iter ben più lungo e articolato, che ha preso avvio su impulso del Celva: - sostengono gli enti locali - già nel marzo 2020 sono iniziate le interlocuzioni con la Regione per l’adozione di una norma regionale (approvata a luglio 2020) che permettesse di ampliare il novero del personale impiegato nei servizi per anziani gestiti dagli enti locali, con la conseguente richiesta di prevedere un’indennità a favore di tale personale, così come disciplinato anche dai decreti nazionali approvati in quelle stesse settimane. La delibera di Giunta regionale che definisce i criteri di ripartizione delle somme da destinare all’indennità dei lavoratori risale al dicembre 2020, ben prima del 4 maggio 2021 indicato da alcuni come data di inizio del processo di riconoscimento dell’indennità. Si precisa che gli enti locali che hanno avviato trattative aziendali, lo hanno fatto sulla base delle disposizioni normative vigenti: le parti datoriali hanno infatti convocato tutte le organizzazioni sindacali, nel rispetto delle regole, e hanno, conseguentemente, proseguito le trattative con le organizzazioni sindacali che, nell’esercizio della loro funzione, si sono effettivamente presentate al tavolo di confronto, sottoscrivendo con le stesse gli accordi raggiunti». «Stupisce, al contempo, - prosegue il Celva - che alcune organizzazioni sindacali, rivendicando “meriti esclusivi” nella sottoscrizione dell’intesa. Si esprime, infine, soddisfazione per il riconoscimento, da parte della Consulta, della legittimità dell’indennità una tantum per gli operatori dei servizi per anziani. Nelle prossime settimane si potrà procedere con l’erogazione dell’indennità al personale interessato, che nel periodo più critico della pandemia ha operato, all’interno delle strutture per anziani e nei servizi di assistenza domiciliare gestiti dagli enti locali».

«Sulle tempistiche evidenziate dal Celva ci chiediamo con chi abbiano fatto trattative, visto che il 20 marzo era appena scoppiata la pandemia ed eravamo tutti “chiusi” a casa per il lockdown. - hanno replicato a stretto giro Cgil, Cisl e Uil - Le nostre Funzioni Pubbliche hanno commentato con entusiasmo un risultato tutto dei lavoratori e di riflesso anche nostro, perché come rappresentanti dei lavoratori siamo per natura vicino alle loro esigenze».

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