“Sotto il segno del Toro”: nel suo nuovo libro pubblicato in Messico Guido Cossard parla anche della Valle d’Aosta e delle batailles de reines
E’ appena stato pubblicato in Messico il nuovo libro dell’archeoastronomo di Aosta Guido Cossard “Bajo el signo del Toro - una interpretaciòn astronòmica y cultural” (Sotto il segno del Toro, una interpretazione astronomica e culturale). «È sicuramente una grande soddisfazione, - dichiara Guido Cossard - perché si tratta del mio primo libro pubblicato direttamente in un altro continente. Bajo el signo del Toro è infatti distribuito in Messico e in America Latina. E’ vero che è già stato pubblicato un altro mio testo in Messico, “Firmamentos Perdidos”, ma si tratta della traduzione di un volume che ho scritto in italiano per la UTET, “Cieli Perduti”. Invece, questa nuova pubblicazione è stata redatta appositamente per il più importante editore messicano, il Fondo de Cultura Economica».
Quali sono gli elementi di novità in questo libro? «Rappresenta un cambiamento di stile, - risponde Guido Cossard - perché i miei libri precedenti trattavano generalmente di archeoastronomia, mentre questo è un libro di astronomia culturale, che si deve considerare una recente evoluzione dell’archeoastronomia. Infatti, oltre a considerare gli aspetti relativi agli orientamenti astronomici, dei megaliti, dei templi, delle chiese e dei castelli, l’astronomia culturale approfondisce tutti i legami della scienza del cielo con i miti dell’uomo, con le tradizioni popolari e i numerosi aspetti di natura sociale e religiosa connessi con l’astronomia». Di che cosa tratta nello specifico? «In particolare, questo testo tratta della costellazione del Toro, - spiega Guido Cossard - ma anche del rapporto tra uomo e toro e della relativa mitologia antica, del simbolismo, dei legami con le tradizioni e la religione. Riprende, per esempio, miti come quello del Minotauro, di Giove e Europa, di Gilgamesh e dell’uccisione del Toro Celeste. Il testo fa parte, come il mio precedente, di in una collana di tascabili molto diffusa in Messico, chiamata i Breviarios». Ci sono riferimenti specifici relativi alla nostra regione? «Certo, parlo anche della Valle d’Aosta, in particolare delle batailles de reines - riferisce Guido Cossard - che è sono una delle poche forme superstiti di tauromachia. Infatti il combattimento, in greco màche significa combattimento, battaglia, tra uomo e toro è solo uno degli aspetti di questo processo che comprende anche il combattimento tra un bovino e un altro animale. Celebri i combattimenti tra toro e elefante svolti nell’arena di Madrid, o gli scontri tra toro e orso grizzly combattuti nel passato in nord America o il combattimento tra bovino e bovino. Sono questo aspetto les batailles rappresentano un processo di origini antichissime e nobilissime. Non ce ne sono molti altri esempi: il più noto è la corrida, ma esistono anche forme incruente come i tornei di recortadores, che si confrontano con il toro saltandolo, o scartandolo. Queste manifestazioni sono molto diffuse in Messico e in Spagna».