Sotto i portici del Municipio le opere dei futuri artigiani

Sotto i portici del Municipio le opere dei futuri artigiani
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I banchi degli “studenti” di bassorilievo, scultura, vannerie e cuoio affollano i portici del Municipio, insieme agli stand dell’Institut agricole e dei ragazzi del Don Bosco di Châtillon. Tanti o pochi, con il nome del creatore o mescolati fra gli altri, i prodotti della manualità artigiana sono stati realizzati spesso in 2 mesi, i primissimi di “scuola”, a sottolineare la bravura di maestri e allievi.

Imparano dal maestro Cyrille Chevalier gli allievi, una dozzina, di Pré-Saint-Didier. Taglieri e piccoli oggetti sono decorati con articolati motivi di intaglio, un lavoro intenso di studio e di allenamento della manualità.

Al banco Asiv si trova il ciondolo della solidarietà, decorato quest’anno dall’estroso Claudio Puglia, che incuriosisce i visitatori più degli altri anni, ma ci sono anche gli oggetti realizzati dagli allievi del maestro Liliano Savoye. L’intaglio decora non solo cornici e oggettini, ma anche un insolito macina caffè. Nella scuola di Chambave, della maestra, Roberta Bechis, gli allievi salgono a 15 e sono liberi di scegliere il tema che più li ispira. Molti si cimentano nel bassorilievo, alcuni aggiungono i colori, per creare opere spiritose in noce o tiglio che in alcuni casi richiamano i personaggi di cartoni animati famosi, come “Gli Aristogatti”. Troviamo qui uno degli allievi più giovani, Joël Chamois, classe 2009. A Gignod, nella scuola di vannerie della maestra Sylvie Ferracin, hanno inventato le calamite in vimini a forma di fiore, molto apprezzate dai visitatori della Foire, e hanno anche portato un cestino in via di realizzazione, per mostrare come nasce. Le forme sono diverse così come gli utilizzi, dal centro tavola a forma di cuore ai porta penne. Torna il tema dei fiori anche nella scuola di scultura di Fénis, dove le creazioni sono così tante da essere divise in 2 banchi. Gli allievi del maestro Luciano Regazzoni sono infatti una trentina, iniziano con i fiori e poi proseguono a tema libero. Quest’anno, molti allievi della scuola sono stati affascinati dagli gnomi o da animali selvatici come il gufo o il lupo.

La scuola di vannerie di Gignod con da sinistra Eugenio Giovinazzo, Vanda Letey, Barbara Ghirardo, Maurizio Fabbri e Anais Desaymonet
La scuola di Chambave con i piedi da sinistra Jacques Aguettaz, Ada Chatillard, Cristina Chatrian, Romano Contoz, Roberto Pession e Joël Chamois. Accosciati Bruno Bonino, Lauro Lillaz e Carolina Marquis
La scuola dell’Associazione Scultori Intagliatori Valdostani: da sinistra Andrea Panques e Alfonso Milloz

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