Sostegno didattico degli alunni con disabilità, novanta posti ai residenti in Valle d’Aosta
Il corso di laurea di Scienze della formazione primaria dell'Università della Valle d'Aosta potrebbe offrire in futuro un percorso per "intercettare anche studenti provenienti da fuori regione. Quindi non con la filiera francofona, che è diventata in alcuni casi un impedimento all'accesso". Lo ha detto l'assessore al Sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ieri venerdì 5 aprile a margine della conferenza stampa di presentazione dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per il sostegno didattico degli alunni con disabilità. "Rispetto a Scienze della formazione primaria - ha spiegato l’Assessore - l'Università della Valle d'Aosta è abbastanza gettonata, nel senso che negli anni è cresciuta una reputazione tanto che abbiamo rilevato la necessità, oltre che di formare gli insegnanti nell'ambito valdostano, nello specifico ambito francofono, abbiamo ricevuto molte richieste rispetto a una formazione che potesse intercettare anche studenti provenienti da fuori regione. Quindi abbiamo inserito nel piano di sviluppo triennale anche la possibilità, adesso la stiamo strutturando, di fare anche un percorso aperto a chi accederà da fuori. Quindi non con la filiera francofona, che è diventata in alcuni casi un impedimento all'accesso, perché ovviamente devi già conoscere il francese e quindi devi già avere questa padronanza linguistica, e quindi ci stiamo evolvendo anche sotto quel profilo. Ci stiamo sempre più nazionalizzando e internazionalizzando attraverso una serie di interlocuzioni". In questo senso "anche università importanti come La Sapienza, con la quale abbiamo avuto recentemente delle interlocuzioni, vedono la Valle d'Aosta come un luogo molto interessante sotto il profilo anche della prossimità".
Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha assegnato 90 posti ai residenti in Valle d'Aosta per il nono ciclo dei percorsi di formazione volti al conseguimento della specializzazione per il sostegno didattico degli alunni con disabilità: 20 per la scuola primaria e 35 sia per la secondaria di primo grado sia per la secondaria di secondo grado. Le iscrizioni andranno fatte all'Università di Torino e l'Università della Valle d'Aosta, grazie a un accordo, erogherà "come servizio al territorio" nelle proprie sedi aostane i corsi per ottenere i 36 crediti formativi di insegnamenti disciplinari. "Saranno in orario pomeridiano, serale e di sabato, vedremo come organizzarci", in modo da consentire agli insegnanti di poterli seguire, ha spiegato nel corso della conferenza stampa la professoressa Teresa Grange, referente per l'ateneo valdostano. Alcune lezioni potranno essere anche online. Le attività di tirocinio diretto, per altri sei crediti, potranno essere svolte presso le istituzioni scolastiche regionali mentre l'erogazione in Valle d'Aosta dei nove crediti di laboratorio "dipenderà dal numero di iscritti". I tutor saranno piemontesi e il tutoraggio potrà essere svolto online. Il bando di ammissione verrà a breve pubblicato sul sito dell'Università di Torino (www.unito.it, sezione didattica - formazione insegnanti). Le prove di accesso si compongono di un test preselettivo, che si svolgerà unicamente in caso di numero di candidati superiore al doppio dei posti disponibili, una prova scritta e una prova orale (in calendario tra il 7 e il 10 maggio).
"Il ministero dell'Università e della ricerca ha fatto aumentare esattamente delle quote che avevamo chiesto il numero a carico della Regione Piemonte", ha spiegato l'assessore Jean-Pierre Guichardaz. “La necessità - ha sottolineato - era emersa dopo che all'ultimo concorso per insegnanti di sostegno dedicato alla Valle d'Aosta si erano presentati tre candidati a fronte di 25 posti per la scuola secondaria di primo grado e tre e su 33 per quella di secondo grado”. "Il valore aggiunto è l'essere riusciti a fare questa convenzione con l'Università di Torino con tutti i numeri richiesti, dando la possibilità ai nostri futuri docenti di continuare a lavorare in Valle", ha segnalato Marina Fey, sovrintendente agli Studi. La questione dell'accesso ai Tirocini formativi attivi (Tfa) era stata posta anche dai sindacati.