Sophie Mathiou vince il Mondiale Juniores di slalom: la 19enne di Gressan “vola” alle finali di Coppa del Mondo

Sophie Mathiou vince il Mondiale Juniores di slalom: la 19enne di Gressan “vola” alle finali di Coppa del Mondo
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Un finale di stagione così non se lo sarebbe aspettata nemmeno lei. Sophie Mathiou è la nuova Campionessa del Mondo Juniores di slalom speciale e, in virtù di questo successo, sabato prossimo 20 marzo debutterà in Coppa del Mondo alle finali di Lenzerheide.

Quando è partita per il Mondiale di Bansko, in Bulgaria, Sophie Mathiou da Chevrot di Gressan covava il sogno di concludere la gara tra i pali stretti tra le migliori 5: il podio, per una ragazza al primo anno nella categoria, era - e lo pensava - una chimera. Poi, quando sulla pista che ospitava la gara iridata - mercoledì 10 marzo - è calata una fitta nebbia, le chances di fare bene sembravano ridotte al lumicino. Impossibile fare risultato in queste condizioni, o forse no?

La gestione prima, l’attacco poi

C’era una buona luce, sulla pista di Bansko, alla partenza della gara. E’ durata però solo per qualche minuto, il tempo per le prime 5 atlete di scendere (bene) al traguardo. Poi il sole è stato coperto dalla foschia. Non un nebbione fitto da far temere una cancellazione, ma quanto bastava per ridurre la visibilità e condizionare le ragazze che ancora dovevano partire. Sophie Mathiou, 19 anni compiuti il 5 febbraio scorso, aveva il pettorale 15 e quando è uscita dal cancelletto di partenza vedeva solo poche porte davanti a sé. Ha cercato di fare il meglio possibile, soprattutto di non sbagliare, e si è ritrovata quinta a 38 centesimi dalla leader della generale, la svedese Sara Rask (49”33), ed a poco più di un decimo dal podio. Una mezza vittoria, un segnale inequivocabile che la giornata era quella buona.

A quel punto è arrivato il momento di alzare la posta in gioco, un concetto che Sophie Mathiou conosce alla perfezione, nonostante la giovane età. Solo 3 anni fa gareggiava nelle prime Fis con la tuta del suo dello Ski Club Pila, a gennaio ha raccolto un 13esimo posto in Coppa Europa dopo pochissime presenze nel circuito continentale. La sensazione è che ogni volta che raggiunge un obiettivo se ne prefissi subito un altro, consapevole che nel mondo dello sport chi si culla sugli allori è finito.

Deve aver pensato questo, Sophie Mathiou, tra una manche e l’altra, o forse ha solo riflettuto sulle opportunità che si stava giocando. Mentre le avversarie che erano dietro di lei in classifica scendevano su una pista dalla visibilità sempre più ridotta lei si è concentrata e ha trovato la giusta serenità. E’ partita, ha aggredito le prime 30 porte piazzate dal tecnico francese Michel Lucatelli come nessun’altra aveva saputo fare prima. Cambi di direzione, porte doppie e triple non l’hanno spaventata. Ha rallentato un po’ nella parte centrale prima di affrontare in modo deciso il muretto finale che portava al traguardo. 50”53 il suo parziale, quarto miglior tempo di manche e - soprattutto - il primo posto nella generale in 1’40”24 quando dovevano scendere ancora 4 atlete. Nessuna è riuscita a superarla: la svedese Moa Bostroem Mussener (1’40”44) e la statunitense AJ Hurt (1’40”45), quarta e terza dopo la prima manche, si sono solo avvicinate e sono salite sul podio, invece l’austriaca Lisa Hoerhager è uscita di scena prima del traguardo e la Rask - forse consumata dalla tensione - ha sciupato il suo vantaggio e si è dovuta accontentare dell’ottavo posto finale.

Festa azzurra a Bansko, con l’Italia seconda nel medagliere del Mondiale Juniores grazie anche ai risultati di Giovanni Franzoni, e festa nel quartiere di Borettaz, delle case Viérin, Joux e Mathiou a Chevrot, dove tutti erano consapevoli delle chances della piccola Sophie, anche se nessuno avrebbe osato sperare in un risultato del genere.

L’epopea di famiglia può continuare: Roselda Joux, la nonna materna di Sophie, vinse il titolo europeo Juniores di slalom nel 1968, Sonia Viérin - figlia di Roselda e zia di Sophie - vanta come miglior piazzamento in Coppa del Mondo il sesto posto nel gigante della Val d’Isère del 19 dicembre del 1997 (dove vinse Deborah Compagnoni), anche mamma Sabrina, che le ha fatto muovere i primi passi nel mondo dello sci, era un’ottima atleta da ragazza, con numerosi risultati importanti a livello regionale. Non basta? Il fratello di Roselda, Delio, è stato atleta e storico dirigente dello Ski Club Pila e pure presidente dei Maestri di Sci della Valle d’Aosta.

Renzo Bionaz, storico dirigente dell’Asiva e presidente dello Ski Club Pila quando Sophie iniziava la sua carriera, è raggiante. “Provo un piacere enorme nel sapere che un’altra atleta proveniente dalla nostra società è riuscita ad arrivare ai vertici mondiali dello sci: nel 2015 Henri Battilani vinse la libera iridata Juniores a Hafjell, in Norvegia, ora tocca a Sophie. E’ un risultato che gratifica tutto il lavoro del club”.

Il primo tecnico che la seguì nello Ski Club Pila, tra i Cuccioli, fu Davide Lugon. “Facile ricordare quegli anni, lei iniziava a sciare e io muovevo i primi passi da allenatore. Obiettivamente aveva un talento naturale superiore alla media, se ricordo bene vinse la prima gara a cui partecipò e in una competizione nazionale a Cortina fu quarta. Predestinata? Non lo so, bisogna sempre pensare che un successo del genere non deve essere un punto di arrivo ma uno di partenza. Purtroppo ci sono atleti che hanno vinto dei Mondiali da giovani e non hanno mai sfondato, il mio consiglio è quello di non abbassare la guardia. Ma lei questo lo sa già”.

“Cercavo il verde nella nebbia”

Sophie Mathiou, qualche ora dopo la gara, ha raccontato come ha vissuto l’ultima giornata del suo Mondiale, quella che le ha regalato la medaglia d’oro. “Volevo piazzarmi bene in tutte le gare in Bulgaria, entrare nelle 15 in superG e nelle 10 in gigante e sono stata 13esima e decima. Insomma, ero contenta. In slalom puntavo alla “top five”, alla fine della prima manche - quando ho visto il risultato - ho pensato che dovevo provare a vincere. In partenza, prima della seconda discesa, via radio mi hanno detto che c’era un passaggio poco prima del piano dove molte sbagliavano: sono arrivata cauta in quel punto, poi ho aperto il gas. Quando ho tagliato il traguardo ho cercato il tabellone per vedere il mio tempo, c’era tanta nebbia e mi ci è voluto qualche attimo per capire che ero io quella “in verde”, ero io quella che stava davanti a tutte”. Poi la lunga attesa per la discesa delle avversarie. “In realtà è finito tutto in un attimo, con le compagne e il fisioterapista che vicino al “leader corner” mi sostenevano e mi incitavano”. Adesso ecco la Coppa del Mondo. “Se ad inizio stagione qualcuno mi avesse detto che avrei gareggiato con le migliori del mondo non gli avrei creduto. Invece, tra una settimana, sarò lì con loro. Non ho ancora realizzato bene la cosa, fa strano pensare di misurarmi con ragazze che solitamente vedo solo in televisione”.

Pronti per Lenzerheide

Sophie Mathiou è rientrata a casa alle 3 della notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 marzo e per lei ora si prepara un’altra trasferta, quella a Lenzerheide. Nella località elvetica la prossima settimana si chiuderà la Coppa del Mondo 2020/2021 e Sophie - in virtù del titolo di Campionessa del Mondo Juniores - avrà l’onore di gareggiare con le migliori 30 slalomiste del mondo, tra le quali figura la sua eroina, l’americana Mikaela Shiffrin. La Svizzera, per certi versi, evoca ottimi ricordi per la Mathiou, che a Losanna nel gennaio del 2020 si mise in evidenza alle Olimpiadi giovanili, dove fu quinta in combinata e nona in gigante. Nel corso di questa stagione sono arrivati i primi punti in Coppa Europa (33, che le valgono la 42esima piazza nella generale di slalom): il miglior risultato è il 13esimo posto di Zell Am See in gennaio. Al Mondiale di Bansko è stata decima martedì 9 nel gigante in 1’48”32, a 1”78 dalla svedese Hanna Aronsson Elfman (1’46”54), e 13esima il giorno prima in superG in 55”26 nella gara vinta in 53”32 dall’austriaca Lena Wechner (53”32).

Prima di Sophie Mathiou altre 2 valdostane hanno vinto l’oro in slalom ai Mondiali Juniores: si tratta di Wanda Bieler, nel 1977 a Kranjska Gora, e di Fulvia Stévenin, nel 1983 a Sestrière, tra i maschi nel 1987 si aggiudicò il titolo iridato giovanile Roger Pramotton.

Ora c’è da pensare alla Coppa del Mondo, un sogno che diventerà presto realtà al termine di una stagione fantastica: sabato prossimo, 20 marzo, alle 10.30 e alle 13.30 a Lenzerheide - e in diretta su RaiSport ed Eurosport - Sophie Mathiou debutterà tra le grandi dello sci. Un traguardo raggiunto - l’ennesimo della sua giovane carriera - che di fatto è pure un nuovo trampolino di lancio per una ragazza che sembra avere tutti i numeri per diventare una campionessa.

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