«Sono necessari più controlli affinché non si ripetano episodi simili»
Stupore per l’accaduto, ma anche la pretesa che da adesso in poi si faccia qualcosa per evitare che si ripetano fatti analoghi. È questa la convinzione dei valdostani che frequentano la stazione dei bus e il parcheggio sotterraneo in via Carrel ad Aosta, dopo lo stupro del minore avvenuto la scorsa settimana proprio nei bagni di tale struttura.
«Quando vengo in questa zona non mi sento assolutamente sicura, specialmente la sera», afferma Cristina Barra. «È un anno e mezzo che ho un posto auto qui, e soprattutto d’inverno ogni tanto si trovano personaggi strani e disagiati che non ti fanno stare tranquilla. - continua Cristina Barra - Credo che la cosa migliore sarebbe far girare ogni tanto una macchina della Polizia o mettere un poliziotto a piedi dalle 18 in poi. Sarebbe un provvedimento apprezzato soprattutto dall’utenza femminile». In merito allo stupro del 13enne, Cristina Barra commenta: «È un fatto gravissimo, bisogna fare tutto ciò che è possibile affinché non succeda mai più».
Invoca più controlli anche Giulio Ceretta: «Il degrado in questa zona di Aosta deriva dal fatto che non ci sono controlli. Quindi era facile prevedere che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grave. Si sa benissimo che qui si consuma droga e ci sono i vagabondi che si fermano a dormire. Insomma, quanto è accaduto poteva essere evitato. Proprio nei giorni in cui è successo il fatto, vedevo una pattuglia dei carabinieri che stava qui ferma all’ingresso senza scendere mai nei locali sottostanti. Credo che controlli così siano solo sulla carta e non effettivi».
La violenza sessuale ai danni dell’adolescente si poteva evitare anche per Barbara Cocca: «Io parcheggio qui da tantissimi anni e credo che se non ci sono i controlli questo posto diventa un covo di persone che non sanno dove andare a dormire. Di conseguenza attira la microcriminalità, come succede in tutti i terminal i d’Italia. A volte arrivo qui la sera tardi, e vedo gente che dorme per strada. Tutto ciò fa paura, bisognerebbe fare più controlli e mettere una pattuglia della Polizia fissa, nonché fare in modo che dentro al parcheggio possano entrare solo coloro che hanno la macchina». Barbara Cocca poi fa una riflessione: «Senza voler essere razzista, mi chiedo questi ragazzi stranieri come mai sono qui a fare niente tutto il giorno. Perché permettiamo questa situazione?».
«È risaputo oramai che in questa zona ci sono persone che non sono facili da gestire. - ammette Alessandra Elce - Ho molta paura, io spesso vengo qui a prendere il pullman la sera tardi e resto con il controllore perché vedi sempre gente un po’ strana. Magari non ti fanno niente, ma mettere qualcuno a controllare tutte le sere non sarebbe male».
Ha paura a prendere il pullman anche Olivia Verducci, che commenta: «Si poteva evitare lo stupro. Anche solo aspettare l’autobus in questa zona è diventato pericoloso. In questi giorni la situazione è calma la sera, ma prima qui non si poteva proprio passare. È pieno di extracomunitari ubriachi che spacciano e per noi è assolutamente una situazione pericolosa. L’unica cosa da fare è aumentare i controlli e le pattuglie. Non è sensato che la Polizia arrivi solo se la chiami. Se io resto qui più di 10 minuti, in attesa del pullman, sicuramente si avvicina qualcuno, e ho quasi timore a venire in anticipo perché sostare per troppo tempo qui è diventato un pericolo».
La giovane Nicole Bertoni è assolutamente scioccata: «Mi sono immedesimata in questa situazione, per me è orribile. Da questo punto di vista sono categorica, oltre la sicurezza spero che scaccino via questi mostri».
Matteo Milani sottolinea: «Sembra veramente assurdo che una cosa del genere possa succedere e nel 2021. È stato un episodio isolato che poteva verificarsi qui come da altre parti, ma bisognerebbe fare qualcosa ovunque e non solo ad Aosta. Questi fatti non dovrebbero avvenire più da nessuna parte».