Sono nate le birre Tsampourtsì, segale locale e cuore di montagna
I nomi sono evocativi e si riferiscono alle cime più amate e conosciute della valle di Champorcher. I sapori sono diversi a seconda della stagionalità, dei gusti personali e naturalmente dall’abbinamento con i cibi. Quello che però accomuna le 5 birre artigianali del Birrificio Tsampourtsì Brewing Company è l’amore per il territorio e l’attaccamento alle proprie radici dei 2 soci, creatori del progetto: Jean-Claude Gontier e Andrea Manitto. Il primo, 33 anni, è di Champorcher dove gestisce i rifugi Dondena e Miserin; il secondo, 49 anni, è originario di Torino ma da sempre legato alla località turistica, dove tuttora vive. A loro in questa avventura, iniziata nel mese di luglio dello scorso anno, si è unito il mastro birraio Peppo Galati, di Milano, ma residente a Champorcher.
«Ci unisce la grande passione per la birra e l’amore per Champorcher e per le sue vette». Non ha dubbi Andrea Manitto nell’illustrare il progetto che è stato ideato un anno fa circa, in piena epoca Covid. Lunghi mesi di chiusura e di isolamento che in molti casi sono stati prolifici di nuove idee. Così, dopo alcune prove, e con il supporto del professionista milanese che ha messo a punto le originali ricette, sono nate le 5 birre che ora si possono gustare già in diversi locali della Valle d’Aosta, ma anche in Piemonte - a Torino, ad esempio nel ristorante vegano L’Orto e alla pizzeria Otto e Tre Quarti - e in Liguria, nella caratteristica località di Dolceacqua, all’Osteria dell’Acquadolce.
«I nomi delle birre vogliono rendere omaggio ad alcune delle cime che incorniciano la nostra valle: Mont Glacier, Bec Raty, Rosa dei Banchi, Bec Monpey e Cimetta Rossa. - spiega Andrea Manitto - Da lì ci siamo ispirati per creare la Glacier, la Raty, la Roese di Bantse, la Monpey gluten free e in ultimo, nell’autunno scorso, la Cimetta Rossa. Nel periodo natalizio abbiamo anche inserito nella nostra carta la Tzalende, una birra di Natale che è piaciuta moltissimo, da abbinare ai dolci delle feste, corposa e speziata, che sicuramente riproporremo la prossima stagione».
La peculiarità delle birre Tsampourtsì - che vengono prodotte in uno stabilimento di Cuorgnè - sta nell’utilizzo di materie prime di altissima qualità come i cereali antichi; nel caso della Glacier e della Roese di Bantse viene impiegata ad esempio segale autoctona della valle di Champorcher. La Glacier è una birra in stile americano ad alta fermentazione e media gradazione alcolica (5,8 gradi) ed è caratterizzata da note fruttate e da un finale amaricante. La Roese di Bantse è una birra in stile tedesco ad alta fermentazione e bassa gradazione alcolica (4,6 gradi) con note acide e sapide e leggermente aromatizzata alla ciliegia. A bassa gradazione alcolica (5 gradi) anche la Raty, una pils in stile tedesco a bassa fermentazione. Caratterizzata da una chiara ma non invadente nota amara, ha un profumo leggermente luppolato e fruttato. Un occhio di riguardo è stato riservato a chi ama la birra ma ha esigenze particolari: così è nata la Monpey gluten free: una Pale Ale prodotta con riso coltivato in Italia, caratterizzata da un colore chiaro e da un profumo delicato e riflessi ramati. Si tratta di una birra rinfrescante anche grazie al suo basso grado alcolico (4,8 gradi). Infine, l’ultima nata, la Cimetta Rossa, birra di tradizione inglese Hemp Bitter (5,9 gradi) con le note dei malti inglesi che si fondono ai fiori di canapa autoctona della valle di Champorcher.
Le birre di Tsampourtsì, oltre che in vari pub e locali della Valle d’Aosta, si trovano in vendita nel Minimarket di Gabri, di Gabriella Baudin in località Chardonney, ai piedi degli impianti di risalita di Champorcher.