“Sono invalida e malata, aiutatemi a occuparmi dei numerosi gatti che accudisco da anni a casa mia”

“Sono invalida e malata, aiutatemi a occuparmi dei numerosi gatti che accudisco da anni a casa mia”
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«Sono invalida al 100 per cento e ho importanti problemi di salute, che richiederanno a breve un altro intervento chirurgico. Inoltre percepisco poco più di 900 euro al mese di pensione con cui devo fare fronte a tutte le spese. Chiedo un aiuto per gestire i gatti a cui do da mangiare ormai da qualche anno ». Iva Barbara Malacarne ha quasi 84 anni e si muove con l’aiuto delle stampelle. Nella sua casa a Surpian di Saint-Marcel vive da sola. O meglio, insieme al suo Paco, un affettuoso cagnolino spitz di 10 anni. Che ha un’amica inseparabile, la gattina Atti. Il problema è che di gatti non ce n’è uno solo. Fuori dalla casa ne girano parecchi: saltano sul tavolino dove la signora Malacarne ha preparato per loro cibo umido e crocchette.

«E’ iniziato tutto una mattina di 4 anni fa. - racconta - Mi sono alzata e fuori dalla porta c’era una gattina che faceva un “miew” così triste che non ho potuto non darle da mangiare. Dopo qualche mese ha fatto i cuccioli e da allora, una cucciolata dopo l’altra, il numero degli animali è aumentato. Una delle gatte ha addirittura partorito sulla trapunta del mio letto. Ora accudisco 6 gatti, tra cui 3 femmine incinte. Si sono abituati alla mia casa, entrano dalle finestre. Il problema è che io non riesco più a occuparmene da sola: solo per il cibo mi costano circa 150 euro al mese. Ho chiesto consiglio al Gattile regionale e mi hanno detto di fare sterilizzare le femmine: ma io come faccio a catturarle se mi muovo con le stampelle? E come posso permettermi il costo di 200 euro a sterilizzazione per ogni animale?».

A chi le suggerisce che basterebbe smettere di dare da mangiare ai gatti perché cerchino il cibo altrove, risponde per le rime: «Poco tempo fa sono stata ricoverata 8 giorni in ospedale: quando sono tornata i gatti erano davanti alla porta di casa, affamati, che miagolavano disperati! Persino l’autista dell’ambulanza ne è rimasto sorpreso! Non è vero che perdono l’abitudine se non li si accudisce più. E io non me la sento di lasciarli così, a morire di fame. Chiedo solo che mi venga dato un aiuto: che dal Gattile regionale vengano con le “gabbie trappola” a prendere le gatte per farle sterilizzare oppure che mi sia riconosciuto un piccolo fondo che copra le spese per alimentare gli animali».

Iva Barbara Malacarne mentre dà da mangiare a due dei numerosi gatti che hanno preso l’abitudine di frequentare la sua casa a Surpian di Saint-Marcel. Sotto insieme al suo inseparabile cagnolino Paco

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