Sono in corso i lavori per il tiro a volo a Châtillon “Sarà un fiore all’occhiello per l’intera Valle d’Aosta”
Finalmente il campo di tiro a volo a Châtillon sta diventando realtà. Sono in corso i lavori per la sua realizzazione in un’area di oltre 30mila metri quadrati sotto il castello di Ussel. «“Finalmente” è proprio la parola giusta! - esclama Marco Bianchi, delegato regionale della Fitav - Federazione Italiana Tiro a Volo - Dopo tanti anni di lotte e di prove fatte in varie località, si è trovata una zona adatta, in cui non daremo fastidio a nessuno né in termini di inquinamento acustico né di residui prodotti. Per quanto riguarda il rumore, mi sento di tranquillizzare tutti: è stata effettuata una accurata progettazione fonometrica da parte del nostro collegio tecnico, le pedane di tiro saranno insonorizzate e tutta l’area verrà circondata da pannelli fonoassorbenti come quelli che si usano sull’autostrada. Durante i test qualcuno si è allarmato per il rumore dei colpi ma, proprio per fare le prove, sono state usate cartucce potenziate, non quelle di normale utilizzo. La popolazione può stare tranquilla, non avrà fastidi».
E’ però un altro tipo di inquinamento che ha privato la Valle d’Aosta di un campo di tiro a volo da ormai 12 anni: nel 2012, infatti, furono chiusi quelli presenti ad Aosta e a Châtillon in quanto - prevedendo gli spari in direzione della Dora - non consentivano la raccolta dei residui prodotti dall'attività, così come previsto dal protocollo siglato tra il Ministero dell’Ambiente e la Federazione Italiana Tiro a Volo. «A Châtillon stiamo costruendo un apposito terrapieno dove verranno posizionati i teloni per raccogliere i pallini e tutti gli altri residui. - sottolinea Marco Bianchi - Il nuovo impianto sarà un gioiellino, un fiore all’occhiello per la Valle d’Aosta. Ospiterà 2 fosse olimpiche dove si potrà praticare anche la fossa universale e la “double trap”. Inoltre ci sarà una parte dedicata ai cacciatori che - utilizzando il proprio fucile - potranno sparare a piattelli che simulano il volo degli uccelli come fagiani, allodole e beccacce e anche i movimenti delle lepri. E’ prevista pure la costruzione di una “club house”. E’ da rilevare che l’area in questione era degradata, una sorta di discarica a cielo aperto e già averla ripulita e riqualificata ne ha cambiato in meglio l’aspetto».
Il costo dell’opera, finanziata dalla Regione, sfiora i 2 milioni di euro. Una volta realizzata, la struttura sarà di proprietà del Comune mentre la Fitav si occuperà della gestione. I lavori sono eseguiti dalla società Angelini di Aosta e la conclusione è prevista per il prossimo mese di agosto. «Il tempo di allestire la “club house” e di completare le pratiche di omologazione del campo e dalla prossima stagione si potrà partire. - prosegue il delegato regionale Marco Bianchi - La stagione agonistica 2024, come quelle precedenti, è stata organizzata ancora a Carisio, in provincia di Vercelli, dove siamo riusciti a mantenere insieme la nostra associazione sportiva che altrimenti, senza un campo in Valle d’Aosta, sarebbe sparita. Per fortuna il gruppo è rimasto, anche se il numero di associati è inevitabilmente sceso parecchio perché non tutti erano disposti a lunghe trasferte per proseguire l’attività. Ora siamo 75 iscritti. L’obiettivo è di tornare a crescere con il nuovo impianto, che ha delle ottime prospettive. La Federazione ha promesso di portare in Valle raduni nazionali in preparazione di Olimpiadi e Mondiali e il nostro presidente federale, l’onorevole Luciano Rossi, adesso è presidente Issf (International Shooting Sport Federation) a livello mondiale e quando è venuto in Valle d’Aosta ha ipotizzato anche di organizzare nella nostra regione raduni di nazionali estere. Insomma, l’impianto può essere un “atout” per la zona anche dal punto di vista turistico, per l’indotto economico che può portare».
«Il tiro a volo è sempre stata un’attività importante a Châtillon e ha sfornato diversi campioni. - ricorda il sindaco Camillo Dujany - Il campo a Châtillon già in passato era particolarmente apprezzato dagli atleti di più alto livello perché la presenza del vento ne aumenta il grado di difficoltà per l’allenamento. Ben venga quindi che venga realizzato l’impianto che avrà una valenza non solo regionale ma nazionale e che, trovandosi più lontano dal paese rispetto a quello precedente, avrà un impatto acustico decisamente mitigato. Già fin d’ora ha permesso di bonificare e ridare funzionalità a un’area che, dopo l’alluvione del 1994, era abbandonata».