Sono 7.300 i valdostani all’estero Il nuovo volto dell’emigrazione
La Sala conferenze della Biblioteca regionale “Bruno Salvadori”, ad Aosta, ha accolto martedì scorso, 21 giugno, il primo dei 4 incontri della rassegna “Autour de la Rencontre”, promossa dalla Presidenza della Regione nell’ambito delle manifestazioni della 46esima Rencontre Valdôtaine che si terrà a Fénis domenica 7 agosto. L’appuntamento, dal titolo “La recente emigrazione degli Italiani”, ha visto la partecipazione di Delfina Licata, curatrice, coordinatrice e caporedattrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, e di Michela Ceccarelli, autrice di “Émigrés 2.0” e responsabile della ricerca sulla recente emigrazione nell’ambito del progetto “La Mémoire de l’émigration”. Ha partecipato il presidente della Regione Erik Lavevaz. Secondo le rilevazioni della Fondazione migrantes, i valdostani all’estero sono 7.298, di cui 3.736 maschi e 3.562 femmine. I numeri compaiono nel Rapporto italiani nel mondo 2021 e si rifanno ai dati ufficiali dell’Istat e dell’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, «Però - sottolinea la curatrice del Rapporto Delfina Licata - chi si sposta spesso per lavoro non si iscrive all’Aire e quindi non lo possiamo rilevare». A dialogare con Delfina Licata è stata Michela Ceccarelli, che nel progetto “La Mémoire de l’émigration” cura la ricerca sull’emigrazione più recente, mentre moderatore dell’incontro è stato Alessandro Celi, responsabile dello stesso progetto. «Il Rapporto italiani nel mondo è un lavoro molto molto interessante con dei numeri che sono estremamente importanti sia riguardo al passato sia riguardo al presente. - ha commentato il presidente della Regione Erik Lavevaz - Credo che sia interessante leggere questi dati anche rispetto agli ultimi 2 anni che abbiamo vissuto, 2 anni di pandemia: da un lato abbiamo avuto sicuramente un rallentamento di questi flussi, seppur limitato nel tempo, dall'altro abbiamo avuto delle evidenze. Chi deve compiere delle scelte come quelle di andare a vivere o di studiare o di lavorare all'estero su scala locale cerca in genere anche di mantenere le proprie radici e questo ci collega con il prossimo appuntamento della Rencontre Valdôtaine a Fénis».
I termini che usa la studiosa Delfina Licata sono soprattutto femminilizzazione e familizzazione: ci sono molte donne che partono per l’estero, ci sono famiglie intere che si spostano per vivere altrove. «La narrazione dell’emigrazione che propone la televisione è fatta di foto vecchie in bianco e nero o di giovani professionisti. - osserva Delfina Licata - Invece vediamo partire anche persone anziane e famiglie con bambini. Un termine usato a sproposito è “fuga di cervelli”, come se chi decide di restare dove è nato non fosse intelligente come chi parte. È questione di obiettivi, di realizzazione personale, di trovare un ambiente adatto al proprio stile di vita, tanto che, spesso, chi rientra in Italia tende poi a partire di nuovo». Nell’ultimo anno, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, sono partite dalla Valle d’Aosta 293 persone, un numero in linea con le medie della regione.
Il prossimo appuntamento sarà con la conferenza “Les émigrés et l’éducation: les Pro Schola de Champdepraz et de Challand-Saint-Victor”, in programma venerdì 8 luglio, alle 21, nella Sala “Maria Ida Viglino” a Palazzo regionale.