Sono 346 i profughi ucraini accolti finora in Valle d’Aosta
Il presidente della Regione Erik Lavevaz nel corso del Consiglio Valle di mercoledì 6 aprile ha riepilogato i dati relativi all’organizzazione dell’assistenza ai profughi ucraini. «L’accoglienza nella nostra regione si è svolta da un lato secondo il modello definito a livello statale e dall’altro con l’efficacia assicurata dall’attribuzione alla regione delle competenze prefettizie, - ha precisato il presidente Erik Lavevaz - pur con tutte le difficoltà derivanti dalla gestione di flussi spesso autonomi ed indipendenti. Fin da subito, pertanto, è stato istituito un tavolo tecnico di coordinamento degli attori coinvolti nell’emergenza e quindi le strutture regionali interessate». Queste sono Protezione Civile, Servizi di Prefettura, Sovrintendenza agli studi, Dipartimenti Sanità e Politiche sociali, il Cpel, l’Usl della Valle d’Aosta, il Comitato regionale della Croce Rossa e il Terzo Settore, ovvero Csv, Caritas e Fondazione Comunitaria.
«Grazie al confronto sviluppato in questa sede, - ha proseguito il presidente Erik Lavevaz - già venerdì 4 marzo è stata adottata una procedura operativa per la gestione della prima accoglienza dei cittadini ucraini, successivamente affinata man mano che si sono chiarite le consistenze numeriche e le disposizioni».
in Valle d’Aosta
Per quanto riguarda i numeri, i dati comunicati mercoledì scorso attestano un numero complessivo di 364 cittadini ucraini arrivati in Valle d’Aosta, transitati attraverso i centri di accoglienza attivati a Villeneuve, gestito dalla Croce Rossa, e a Fénis, a cura del volontariato di Protezione Civile.
«Da lunedì 4 aprile, tenendo presente che la situazione cambia ogni giorno, - ha evidenziato il presidente Erik Lavevaz - le presenze effettive in Valle d’Aosta erano di 346 persone, dato che 18 cittadini ucraini hanno lasciato il territorio regionale dopo il loro arrivo». Delle 346 persone presenti sul territorio, 228 sono donne, di cui 59 minorenni, e 118 sono uomini, di cui 91 minorenni. Non sono presenti minori non accompagnati. Per quanto riguarda l’accoglienza, non vi sono criteri di ripartizione per Comune. 221 cittadini ucraini sono alloggiati da conoscenti, amici e parenti e 124 sono invece alloggiati presso appartamenti messi a disposizione gratuitamente dai valdostani.
Al momento, i Comuni in cui sono presenti cittadini ucraini sono Aosta, Quart, Nus, Introd, Sarre, Gressan, Aymavilles, Saint-Marcel e La Salle. «L’accoglienza dei cittadini ucraini è stata gestita attraverso un tavolo di coordinamento generale - ha precisato il presidente Erik Lavevaz - a cui poi si è affiancato un tavolo tecnico ristretto costituito da Protezione civile, Servizi sociali, Terzo settore, Caritas e Celva, ma soprattutto è stata gestita sulla base del modello di coordinamento e delle indicazioni operative adottati dal Dipartimento della Protezione Civile». Le procedure di accoglienza sono state pertanto definite con riferimento ai punti essenziali per una gestione efficace della permanenza dei cittadini ucraini, «Ovvero la prima accoglienza, la sistemazione alloggiativa, la registrazione in Questura al fine dell’ottenimento del permesso di soggiorno - ha elencato il Presidente della Regione - e conseguentemente dell’assistenza sanitaria». «Una particolare attenzione è stata attribuita, sulla base delle indicazioni prevenute dai Ministeri competenti, - ha proseguito il presidente Erik Lavevaz - alle attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale riferita sia al Covid che agli altri vaccini obbligatori o facoltativi, nonché all’integrazione scolastica e al supporto psicologico».
nelle scuole valdostane
Per l’aspetto scolastico, in particolare, è stato assicurato quanto più possibile l’inserimento in scuole vicine ai luoghi in cui gli interessati hanno trovato alloggiamento, cercando di non disperdere la rete di relazioni dei nuclei familiari e di favorire il raccordo con le comunità ucraine già presenti. Al primo aprile, risultavano iscritti nelle nostre scuole 29 alunni ucraini: 7 a quella dell’infanzia, 14 alla primaria, 6 alla scuola secondaria di primo grado e 2 alla scuola secondaria di secondo grado.