Sondaggi intorno alla scuola sgomberata di Ruelle “I risultati diranno cosa potremo fare dell’edificio”
Quale sarà il destino dell’edificio che ospitava la scuola primaria e dell’infanzia di Ruelle a Montjovet? La risposta la forniranno i sondaggi iniziati martedì scorso, 6 settembre, intorno alla struttura, e che - confrontati con le rilevazioni dei fessurimetri - permetteranno di capire se si può recuperare l’attuale edificio, se è preferibile demolirlo per costruirne uno nuovo o se - a causa della fragilità del terreno - non si può fare nulla.
La scuola di Ruelle è inutilizzata da mercoledì 6 ottobre 2021, giorno in cui l’Amministrazione comunale ha deciso lo sgombero d’urgenza dei 39 bambini a seguito di una serie di indicazioni allarmanti fornite dai fessurimetri installati sulle pareti da una decina di anni: se prima le crepe “respiravano”, aprendosi leggermente e poi restringendosi a un ritmo regolare, a un certo punto avevano invece preso a dilatarsi in modo preoccupante. I bimbi sono stati trasferiti in parte insieme a quelli del Capoluogo e in parte nello stabile di proprietà comunale denominato “Cim” in località Le Bourg. I problemi strutturali alla scuola di Ruelle hanno probabilmente solo anticipato quello che sarebbe comunque accaduto tra qualche anno a causa della diminuzione delle nascite: l’accorpamento definitivo degli alunni di Montjovet in un’unica scuola al Capoluogo.
L’edificio sgomberato di Ruelle non ospitava però solo le scuole. All’interno si trovavano pure le sedi della Banda, del Coro e dei Vigili del Fuoco nonché l’unica palestra utilizzata in particolare per le attività delle associazioni durante la stagione fredda. «Era un polo aggregativo che per noi sarebbe importante ripristinare: non per la scuola ma per tutte le altre funzioni» sottolinea il sindaco Jean-Christophe Nigra. Per questo l’Amministrazione comunale si è subito attivata per capire quale fosse il problema che aveva reso necessario lo sgombero. Soprattutto, è indispensabile conoscere le condizioni del terreno. A questo scopo sono state realizzate indagini geofisiche e topografiche e ora sono iniziati i sondaggi geognostici con prelievi di terreno in 5 punti a profondità differente: un lavoro relativamente rapido, a cui però dovranno seguire studi complessi per giungere a una risposta definitiva. «Entro 6 mesi dovremmo sapere qualcosa di semi-definitivo e si capirà come proseguire. - anticipa Jean-Christophe Nigra - E’ verosimile che, dal punto di vista economico, sia comunque conveniente demolire l’attuale struttura e, se possibile, costruirne una nuova. Siamo consci che si tratterebbe di una spesa fuori portata per noi, intorno ai 2 milioni di euro, quindi dovremmo chiedere alla Regione se ha intenzione di dare una mano alla comunità di Montjovet, per la quale un polo aggregativo del genere è di fondamentale importanza. Noi, dal canto nostro, ci crediamo e abbiamo deciso di destinare alla progettazione preliminare i 23mila euro destinati a Montjovet delle cosiddette “aree interne”, poi confluiti nel Pnrr. Per quanto riguarda le indagini geognostiche costano circa 60mila euro, di cui l’85 per cento finanziato attraverso la Legge 5 dall’Amministrazione regionale, che ringrazio».