Società di Servizi, verso lo sciopero
Sono pronti a valutare ogni forma di lotta, dalla manifestazione in piazza allo sciopero, gli oltre 400 dipendenti della Società di Servizi Valle d'Aosta, che si occupa di servizi strumentali a supporto dell'amministrazione regionale che è l'azionista unico.
«E' una mobilitazione che si trascina da anni - spiega Igor De Belli (Cgil) - e che è stata stoppata durante la pandemia. Ora abbiamo riallacciato la vertenza per chiedere un adeguamento dei salari rispetto ai lavoratori corrispettivi regionali. Oggi c'è una perequazione di condizioni retributive. Noi sosteniamo che a parità di lavoro ci debba essere parità di salario, applicando a tutti il contratto regionale». Durante le assemblee delle ultime settimane è stata approvata la piattaforma per le rivendicazioni. «Dopo una risposta dilatoria della società - aggiunge Igor De Belli, che ha avviato la vertenza assieme al Savt - è scattato lo stato di agitazione. Il tentativo di conciliazione è saltato per l'assenza della Regione al tavolo. Se non avremo un riscontro positivo proporremo ai lavoratori altre forme di lotta più incisive». Della Società di Servizi Valle d'Aosta fanno parte assistenti sociali, operatori di sostegno, assistenti museali, operatori socio-sanitari, educatrici professionali, addetti ai cantieri forestali.
Intanto sta procedendo il percorso di confronto con la Sda Bocconi per la riorganizzazione delle strutture dell'amministrazione regionale della Valle d'Aosta. «La scorsa settimana, insieme alla giunta, abbiamo avuto un primo importante momento di restituzione delle analisi svolte coinvolgendo anche il personale dipendente, di cui sono state indagate le aspettative e le sensazioni» ha spiegato mercoledì scorso, 16 novembre, il presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni in apertura del Consiglio Valle. «Sono emerse criticità note, ma anche spunti interessanti di riflessione che possono essere un buon banco di lavoro per lo sviluppo di modelli diversi» ha aggiunto il presidente.
«Sono emersi elementi sia sul benessere organizzativo sia sui punti di vista dei dipendenti, che evidenziano in maniera anche quantitativa quali aspetti possano avere bisogno di interventi più netti. Questi dati saranno adesso illustrati ai dirigenti, per un ulteriore confronto che sarà la base per la fase più incentrata sull'analisi e sulla progettazione» ha concluso Erik Lavevaz.