«Skialp Gran San Bernardo è diventato a tutti gli effetti un prodotto turistico»

«Skialp Gran San Bernardo è diventato a tutti gli effetti un prodotto turistico»
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L’Ospizio del Colle del Gran San Bernardo ha ospitato nel pomeriggio di venerdì scorso, 24 giugno, il convegno «Skialp Gran San Bernardo: nuovi orizzonti per il turismo», organizzato dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses nell’ambito del progetto Interreg “Skialp@Gran San Bernardo Scialpinismo nelle Valle del Gran San Bernardo”, finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera.

«Con questo progetto il Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses ha inteso promuovere lo scialpinismo e il conseguente sviluppo territoriale - ha spiegato il sindaco Alberto Ciabattoni - candidandosi a diventare un polo di riferimento per gli scialpinisti, che qui possono trovare fantastici itinerari accompagnati da servizi e strutture adatte alle loro esigenze».

«Diversificare l’offerta valorizzando attività alternative e sostenibili - ha proseguito Alberto Ciabattoni - significa guardare al futuro verso un turismo basato su scale territoriali piccole con un approccio di scoperta dei territori basato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica: il progetto Skialp@GSB ha offerto ai nostri territori una grande occasione per ripartire in questo senso con una nuova rinascita».

Nel corso del suo intervento, il Sindaco ha ricordato che a luglio verrà posizionato il bivacco al Col Fourchon, che sarà intitolato alla memoria di due grandi appassionati di scialpinismo e di freeride, Alfredo Canavari e Alessandro Letey, che hanno perso la vita in un incidente in montagna nella primavera 2021.

«Crediamo nella cooperazione territoriale - ha sottolineato l’assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri - e siamo pronti a continuare la collaborazione tra Valle d’Aosta e Valais. Il grande territorio alpino offre allo sci di discesa e allo scialpinismo la possibilità di convivere, creando nuove opportunità di sviluppo per i territori. E proprio la promozione dello scialpinismo, insieme alla telemedicina e alla scuola di montagna, è uno dei punti che abbiamo inserito nel programma di ripartizione dei fondi per la montagna».

L’evento, che ha segnato la conclusione del progetto, ha rappresentato l’occasione per un confronto costruttivo con altre realtà italiane e internazionali che negli ultimi anni sono riuscite a sviluppare nuove forme di turismo lento nei loro territori.

«L’esperienza della Valle Maira - ha raccontato il presidente di Uncem Piemonte Roberto Colombero, già presidente dell’Unione Montana Valle Maira - è nata 25 anni fa dall’intuizione di due turisti austriaci: in prima battuta si è trattato di un turismo estivo, legato ai percorsi occitani a piedi, che hanno attirato nella nostra valle soprattutto turisti stranieri. In seguito, a completare l’offerta, è arrivato lo scialpinismo che ha consentito di sviluppare ulteriormente questo tipo di turismo, che oggi, anche grazie agli investimenti degli abitanti, fa registrare numeri davvero importanti».

«Nei prossimi anni - ha evidenziato il presidente nazionale di Uncem Marco Bussone - non si potrà continuare a investire ovunque sullo sci di discesa: l’offerta turistica della montagna ha bisogno di essere ripensata. La vocazione di un territorio non è legata a un’unica disciplina: la Valle d’Aosta è un ottimo esempio perché non si è focalizzata su un’offerta monotematica, ma ha saputo diversificare, dimostrando che vocazioni differenti possono convivere e portare nuovi flussi turistici».

Nel corso del convegno, sono stati analizzati anche alcuni aspetti tecnici del progetto: introdotti da Alessandro Benati di Fondazione Montagna Sicura, Maurizio Flick avvocato della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, e Valentine Roduit-Rossier, avvocata del Canton Vallese, hanno illustrato lo studio giuridico sulla promozione della pratica dello scialpinismo tra la Valle del Gran San Bernardo e la località svizzera di Verbier, mentre Alberto Giolitti, fondatore del sito Gulliver.it, ha raccontato come sono stati sviluppati i contenuti sul sito e sull’App. A chiudere l’appuntamento, Corrado Jordan, ideatore del progetto, che ha effettuato il passaggio di testimone al presidente dell’Associazione Pays du Grand-Saint-Bernard, Erik Ruffier. «Skialp Gran San Bernardo è diventato a tutti gli effetti un prodotto turistico - ha spiegato Corrado Jordan - che si è integrato con il territorio e che ha trovato pronta risposta dalle imprese ricettive e commerciali, che hanno saputo cogliere l’opportunità adattando i loro servizi a questo tipo di attività. Credo che gli obiettivi ambiziosi del progetto siano stati raggiunti, ma occorre guardare verso il futuro partendo dal fatto che lo scialpinismo è una possibilità concreta di sviluppo turistico ed economico per la nostra regione: spero che l’associazione turistica nata grazie al progetto sappia cogliere quest’occasione per valorizzare gli strumenti del progetto e che l’Amministrazione regionale possa investire nuovi fondi per rilanciare il progetto Skialp@GSB».

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