Sicurezza sulle piste, ecco le nuove regole

Sicurezza sulle piste, ecco le nuove regole
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Obbligo del casco fino a 18 anni (adesso è fino a 14), assicurazione obbligatoria per responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. Vietato anche percorrere sia in salita sia in discesa le piste da sci a piedi o con le racchette da neve ai piedi. È vietato sciare in stato di ebrezza in conseguenza di bevande alcoliche e di sostante tossicologiche: il rischio è quello di essere sottoposti all’etilometro.

Ecco come, dal 1° gennaio 2022, cambiano le regole negli sport invernali. Lo prevede il decreto legislativo numero 40 del 28 febbraio scorso. Le regole sono uguali per tutti sul territorio nazionale.

Non solo in pista. Gli appassionati di sci alpinismo, gli sciatori che praticano il fuori pista, gli escursionisti che utilizzano le racchette da neve, saranno obbligati ad avere con sé l’Arvat, la sonda e la pala da neve. Questo è d’obbligo soprattutto in ambienti dove vi è rischio di valanghe.

«Il casco, statistiche alla mano, rappresenta una protezione importante sempre quando si praticano certe discipline, e lo sci non è da meno. Per quanto riguarda lo slittamento dai 14 ai 18 anni dell’obbligo del casco, - spiega il presidente dei maestri di sci della Valle d’Aosta, Beppe Cuc - non è un grosso problema, perché le nuove generazioni sono già abituate al suo utilizzo. E questo significa che gradualmente nell’arco di una decina di anni tutti gli sciatori utilizzeranno il casco. Già oggi possiamo affermare che, al di là dell’obbligo introdotto, anche gli adulti, in percentuale piuttosto alta lo indossano. Direi il 75 per cento di coloro che frequentano le nostre piste».

Per quanto riguarda l’assicurazione obbligatoria, è una norma già applicata in alcune regioni, come per esempio in Piemonte, ed è una tutela per tutti «Perché non succede più che chi è coinvolto in una collisione, scappi come era normale fare prima. - spiega Beppe Cuc - Se un utente è coperto dall’assicurazione si presume che questo non succeda più e che si prenda maggiore consapevolezza dell’accaduto cercando di evitare lunghi contenziosi. L’assicurazione obbligatoria comprende anche la copertura del ‘toboga’ durante il soccorso. Va anche spiegato che per chi è in possesso dell’assicurazione obbligatoria, le società degli impianti mettono a disposizione eventualmente delle polizze assicurative ulteriori e apposite per l’acquisto dello skipass giornaliero».

Lo sciatore che scende lungo una pista nera (per intenderci, quelle che presentano un livello di difficoltà molto alto avendo pendenza superiore al 40 per cento) deve possedere elevate capacità tecniche e fisiche. Diversamente utilizzare una pista nera è un azzardo.

«La persona in questione - ancora Beppe Cuc - deve essere consapevole che non può avventurarsi su tali piste. Lo sciatore deve sapere valutare con attenzione le difficoltà e deve sapere che qualora provochi un incidente a lui stesso o ad altri, dovrà assumersene le responsabilità con il rischio l’assicurazione non paghi. Per quanto riguarda chi invece pratica l’escursionismo con le racchette da neve, bisogna sempre tenere conto quanto sia importante essere dotati di Artva, pala e sonda da neve. Questi strumenti aiutano moltissimo i soccorritori in caso di incidenti o di persone sepolte da slavine».

Sulle nuove norme introdotte nel mondo delle attività invernali, è telegrafico Paolo Comune, presidente del Soccorso alpino valdostano

«Artva, pala e sonda da neve, casco e assicurazione - dice - sono strumenti importanti. Ma non c’è norma che tenga neppure in questo settore. Perché oltre a tutto ciò, quello che conta è il buon senso delle persone».

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