Si è spento a 69 anni Gabriele Mazza, sindaco di Carema e stimato ingegnere

Si è spento a 69 anni Gabriele Mazza, sindaco di Carema e stimato ingegnere
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L’8 aprile del 1986 Gabriele Mazza compiva 32 anni ed era sindaco di Carema. Alle 16.30 un enorme masso si staccò dal versante che sovrasta il paese, rotolò a valle e arrestò la sua corsa a pochi metri da un gruppo di case occupate in quel momento da una decina di persone. Mentre la montagna minacciava di scaricare altro materiale, quel giovane sindaco, insieme alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, fece evacuare trecento persone, gestendo con prontezza e professionalità una delle emergenze più drammatiche per il paese al confine con la Valle d’Aosta. Gabriele Mazza si è spento sabato scorso, 8 luglio, all’ospedale Mauriziano di Torino, all’età di 69 anni, gli ultimi 6 trascorsi a combattere contro un tumore. I suoi funerali sono stati celebrati nella mattinata di giovedì scorso, 13 luglio, a Serrastretta, in provincia di Catanzaro.

Proprio nel paese calabrese era nato l’8 aprile del 1954 da papà Giuseppe e mamma Rachele Mazza. Negli anni Sessanta, per motivi di lavoro, la famiglia si trasferì a Carema e Gabriele si laureò in ingegneria civile al Politecnico di Torino. Ha lavorato molto, in particolare per le Amministrazioni comunali, come ricorda il sindaco di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca: «Insieme, con altri amministratori e progettisti, abbiamo percorso un cammino di proposte e progetti, spesso pionieri, per risolvere problemi idraulici ed idrogeologici, per la messa in sicurezza del territorio. Correva il 1995, appena dopo il terribile 1994, che ci ha accomunati con Alessandria per l'alluvione e le frane, e insieme abbiamo dovuto ridisegnare l'assetto territoriale con opere epocali: briglie selettive lungo i torrenti, allargamento di alvei, arginature ciclopiche, deviazione di rii, costruzioni di canali scolmatori, nuovi ponti, opere acquedottistiche. Se oggi Borgofranco ha ridotto di molto il rischio idrogeologico, lo dobbiamo anche ai progetti dell'ingegner Mazza. Io e Borgofranco gli siamo riconoscenti per tutte le opere progettate e realizzate per la messa in sicurezza del paese dopo il terribile 1994».

Nel corso della sua attività professionale ha avuto lo studio a Ivrea, poi a Donnas e infine a Pont-Saint-Martin.

E’ stato eletto sindaco di Carema il 13 giugno del 1985, poi rieletto nel 1990 ma si dimise nel mese di maggio del 1991 per impegni professionali e famigliari.

Era un grande appassionato di escursioni in montagna - in particolare in Valle d’Aosta - di sport e di maratone. Tra le tante corse in diversi luoghi d’Italia e del mondo, aveva partecipato a quella di New York poco prima che lo “skyline” della città cambiasse per sempre con l’attentato dell’11 settembre 2001: quelle fotografie con le torri gemelle alle spalle andarono perse per sempre con l’alluvione del Duemila, quando il suo studio di Donnas - dove le conservava - fu distrutto dall’acqua.

Persona profondamente buona e generosa, colto e umile, amante della vita, era stimato da tutti sia come ingegnere che come uomo. E’ stato presidente del Rotary di Ivrea mettendosi in luce in tante iniziative benefiche. Faceva inoltre parte della Protezione civile di Torino e - in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri - partecipò come volontario alle operazioni di soccorso e ricostruzione successive ai terremoti di Mirandola e dell’Aquila.

Lascia la moglie Rosa Bianca Gitto - insegnante della scuola primaria all’istituto comprensivo di Settimo Vittone -, la figlia Rachele, la sorella Liliana e il nipote Alessandro Fermi.

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