Si è spenta Federica Bordin, a lungo ha gestito con passione il “Bodeguita” di Pont-St-Martin
A lungo è stata il sorriso dietro il bancone del Discobar Bodeguita di via Chanoux, a Pont-Saint-Martin, gestito con passione per una decina di anni insieme al compagno Giancarlo “Cace” Cuoghi. Si è spenta improvvisamente venerdì scorso, 21 maggio, a soli 52 anni, Federica Bordin, che era originaria di Vicenza ma che da oltre vent’anni si era trasferita nella nostra regione e che aveva saputo farsi amare da tutti per il carattere solare e disponibile.
La sua è stata una vita non facile, di lavoro e di sacrifici. Era nata il 10 luglio 1968 insieme a sua gemella Sonia, prime figlie di una famiglia straordinaria. Papà Claudio e mamma Carmela Guarino ebbero infatti in tutto 9 figli, di cui 4 coppie di gemelli: oltre a Sonia e Federica nel 1968, anche Emanuela e Giuseppe nel 1970, Francesco e Patrizia nel 1977 e Massimo e Giulia nel 1980; unico “non gemello”, Luca, nato nel 1976, ora Maggiore dei Carabinieri, che conserva di Federica un ricordo dolcissimo: «Mio padre è morto in un incidente, investito sulle strisce pedonali, nel 1991, così le due sorelle maggiori si sono prese in carico il grosso del lavoro per mantenere la famiglia. - racconta - Federica era brava a scuola ma la lasciò per mantenerci. Io personalmente le devo tantissimo, grazie a lei ho potuto proseguire gli studi coronati da tre lauree». Proprio il fratello Luca ha confermato la tradizione famigliare dei parti gemellari, con la nascita nello scorso mese di ottobre di Alessio e Claudio, che purtroppo nonna Carmela non ha potuto conoscere, essendo mancata pochi mesi prima.
Federica Bordin da ragazza ha lavorato in uno studio meccanografico, poi ha cominciato a specializzarsi nel mondo della ristorazione in diversi locali tra cui anche il noto Scacco Matto di viale Trieste, a Vicenza. Nel 1999 proprio a Vicenza conobbe Giancarlo Cuoghi, di Pont-Saint-Martin, che da un paio di anni gestiva il “Bodeguita” nel paese della Bassa Valle. Pochi mesi dopo Federica si trasferì insieme a lui in Valle d’Aosta e divenne l’anima del locale, benvoluta e apprezzata da tutti. Dopo aver lasciato l’attività di ristorazione, negli ultimi tempi aveva iniziato il corso per operatrice socio-sanitaria, con la determinazione che l’ha contraddistinta per tutta la vita. Un nuovo lavoro che stava intraprendendo con entusiasmo e che si confaceva al suo carattere, così propenso a prendersi cura degli altri. Nulla lasciava presagire la tragica e prematura fine. I suoi funerali sono stati celebrati nella mattinata di ieri, venerdì 28 maggio, a Pont-Saint-Martin.