Si restaurano gli straordinari affreschi delle lunette del Castello di Issogne
Sono le opere d’arte che attraggono più turisti in Valle d’Aosta, molto probabilmente anche quelle che rimangono maggiormente impresse nell’immaginario. Si tratta delle lunette affrescate del porticato del castello di Issogne, commissionate alla fine del XV secolo dall’illuminato priore di Sant’Orso Giorgio di Challant e raffiguranti diverse botteghe, il mercato e, quella vicina al portone di ingresso, il corpo di guardia del maniero.
Da sempre sono ammirate ed invidiate, ma sono anche delicate, perché il trascorrere del tempo non fa sconti ed è giunta l’ora di intervenire. «Sono pitture - commenta Viviana Vallet responsabile dell’iniziativa per la Soprintendenza regionale per i Beni culturali - realizzate con tecnica mista, ad affresco, mezzo fresco ed a secco da una bottega attiva appunto negli ultimi anni del 1400, individuata da Giorgio di Challant, che in quel periodo ripensò dal punto di vista architettonico e decorativo l’intero castello, trasformandolo in una dimora patrizia.»
Il restauro delle lunette affrescate va inoltre considerato come il primo importante intervento di una campagna che interesserà - finalmente - il cortile del maniero con il recupero dell’incredibile serie di stemmi famigliari del “miroir pour les enfants de Challant”, il ciclo che ricostruisce tutte le alleanze matrimoniali di quella che fu la principale famiglia nobile del Ducato di Aosta. Un “miroir” in situazione di ampio degrado, per anni oggetto di un dibattito sull’opportunità di questo o quel restauro, senza che però nessuno facesse nulla per evitare i danni creati dal tempo. Ora si restaura, iniziando dal porticato, per poi procedere con gli affreschi del “miroir” sulle pareti della corte interna fino a preservare, e speriamo a rimettere in funzione, la straordinaria fontana del melograno.
Per questo primo ciclo di lavori - che oltre alle lunette riguarderà pure le volte affrescate e gli intonaci del porticato - la Giunta regionale ha stanziato lunedì scorso, 20 settembre, 468 mila euro. Il progetto, dopo le indagini e i sondaggi della ditta specializzata Doneux & Soci di Torino, costati 37 mila euro, è stato redatto direttamente dalle restauratrici della Regione.
«I principali problemi conservativi di queste importanti decorazioni - spiega Viviana Vallet - sono la presenza di abrasioni e l’ormai scarsa coesione della pellicola pittorica, poi vi sono alcune lacune e parti di intonaco pericolanti, soprattutto nelle porzioni sottostanti le scene figurate, attualmente mascherate dalle panche in legno che si trovano appunto sotto al porticato. Inoltre la cromia delle lunette è logicamente alterata dalla presenza di sporco, depositatosi nei secoli, come pure dalla presenza di sali che minano la coesione delle pitture.»
«Sebbene non siano mai state interamente ridipinte, le lunette - continua Viviana Vallet - hanno però subito nel tempo alcune integrazioni pittoriche che andranno rimosse, il tutto con una particolare attenzione alle numerosissime iscrizioni ed ai graffiti storici che ricoprono le pareti e le scene. La pulitura dovrà dunque essere particolarmente cauta e garantire così la conservazione di queste testimonianze storiche del vissuto del castello di Issogne.»
Il programma messo a punto dalla Soprintendenza regionale per i restauri del complesso è in parte finanziato da un rilevante contributo di 180 mila euro concesso dalla famosa casa automobilistica Ferrari di Modena, destinato proprio al recupero delle testimonianze pittoriche di Issogne. Per l’intervento relativo alle lunette e al porticato sono previsti dieci mesi di lavorazione.