Si pensa già alla désarpa: “Un’estate da dimenticare”
«Un’estate da dimenticare!». È questo il primo pensiero della maggior parte degli allevatori valdostani che hanno dovuto fare i conti con la lunga siccità in alta quota, come anche a fondovalle, che ha creato loro non pochi problemi nella gestione degli animali in alpeggio. Al pascolo, dove l’acqua scarseggia da tempo, gli animali mangiano ormai erba che sembra paglia. La désarpa anticipata in molte località della regione è, dunque, il risultato inevitabile.
Con 80 capi al pascolo dell’alpeggio Chamolé, a Charvensod, ha faticato l’allevatore di Pollein Fabio Dalbard, sceso nei giorni scorsi prima all’alpe San Grato, poi a quello di Le Vacoz dove spera di restare almeno fino al 10 o al 12 settembre. «Lo spero - dice triste Fabio Dalbard - ma non è detto che non debba, invece, rientrare Pollein tra domenica o lunedì, 4 o 5 settembre. Abbiamo dovuto fare i conti con l’erba secca già a metà stagione e adesso abbiamo la consapevolezza che per dare da mangiare alle mucche quando torneremo a fondovalle, dovremo usare con forte anticipo anche le rotoballe di fieno già stipate per l’inverno. Sono senza parole! Questa che si sta concludendo è una stagione da dimenticare. Una siccità mai vista prima per quanto mi riguarda e una perdita di oltre 250 forme di Fontina».
Denis Duclos conduce l’alpeggio Prà d’Arc a pochi passi dal colle del Gran San Bernardo. La siccità si è fatta sentire anche da quelle parti e lui rientrerà a fondovalle, nell’azienda di Gignod, a metà settembre, con 2 settimane almeno di anticipo sull’anno passato. «La siccità - afferma Denis Duclos - è stata un dramma in quasi tutta la regione. La désarpa anticipata è una conseguenza che porta danni soprattutto economici, perché bisogna intaccare prima del tempo la riserva di fieno messa da parte per l’inverno. Adesso in alpeggio è tutto secco, le mucche producono meno latte e tutto questo si traduce in una perdita piuttosto consistente di chili di Fontina. La gestione di un’azienda dipende anche da questi fattori!»
«Noi - commenta amareggiato Joel Chaberge di Gressan - scenderemo dalla Premoud a fondovalle nei prossimi giorni, quasi sicuramente sabato 10 settembre, cioè con 3 settimane di anticipo rispetto al 2022. Le mucche pascolano ormai sull’erba secca e faticano a camminare. Molte cominciano ad avere problemi di zoppia perché per loro camminare in montagna in queste condizioni è faticoso. Per gli animali non è stata una stagione soddisfacente e non vogliamo che ai problemi della siccità se ne aggiungano altri. I conti li faremo a fine stagione ma di certo c’è che, rientrando prima, dovremo intaccare in forte anticipo le scorte di fieno già preparate per l’inverno. E anche questo fatto per noi rappresenta un costo economico non indifferente».