Si allungano i tempi per la scalata del Dhaulagiri Durante un allenamento trovati due cadaveri
Il maltempo sta imperversando sul Dhaulagiri e non ha ancora dato un giorno di tregua a Hervé Barmasse e David Gottler. Nevica spesso, e il vero problema quest’anno è il vento che sferza le pareti della montagna. Il loro obiettivo è scalare il Dhaulagiri in stile alpino senza ricorrere all'utilizzo di ossigeno artificiale.
I 2 alpinisti al momento sono finora riusciti a toccare i 6.200 metri di quota durante una rotazione esplorativa. Non molto, ma sufficienti per farsi un’idea di quello che attenderà loro, come spiega Hervé Barmasse alla Gazzetta dello Sport: le condizioni in parete sono in alcuni tratti buone con neve dura, in altre zone sono invece molto crepacciate e con seracchi.
«Abbiamo provato anche ad aprire una variante più sicura per andare in alto, ma si è dimostrata molto più lunga e dispendiosa; quindi, alla fine quando torneremo sulla montagna cercheremo di andare il più diritto possibile verso la vetta».
Hervé Barmasse e David Gottler si sono dati come tempo massimo fine mese e al momento le previsioni fino al 28 gennaio annunciano venti quasi sempre oltre i 100 km/h con punte fino a 150 km/h. Impossibile a queste condizioni anche solo lasciare il campo base. L’unica speranza è che nei prossimi giorni le cose possano cambiare
Trovati 2 cadaveri
«Ringrazio i tanti messaggi ricevuti riguardo al ritrovamento da parte mia e di David Goettler dei 2 nepalesi dispersi. Ma tengo a sottolineare una cosa: non siamo eroi, gli eroi sono loro». E' questo il messaggio di Hervé Barmasse in seguito al ritrovamento dei corpi senza vita di due persone alle pendici del Dhaulagiri, nella zona del French Pass.
Il ritrovamento dei cadaveri è avvenuto proprio durante uno dei loro allenamenti in quota. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport ci sarebbero voluti diversi giorni per identificare i corpi: entrambi erano di due guide appartenenti a un’agenzia.
«Quando con il passare delle ore il sentimento del dolore ha lasciato il posto alla razionalità, - dichiara Hervé Barmasse alla Gazzetta - entrambi abbiamo condiviso il fatto che sia stato sorprendente effettuare quella macabra scoperta proprio lì. Non è una zona che preveda particolari difficoltà, lì di solito passano i trekker, è difficile lasciarci la vita. Anche sulla causa della tragedia la pensiamo allo stesso modo: una valanga».
Hervé Barmasse e David Gottler hanno poi contattato le autorità nepalesi e il Ministero del Turismo, fornendo i punti Gps, «garantendo poi la nostra disponibilità per aiutare l’elicottero nel recupero, così che le famiglie di queste due persone possano organizzare una degna cerimonia per i loro cari morti in montagna».