Settimo Vittone, saranno rimessi a nuovo l’antico lavatoio e la «margaria» di Cesnola
Nell’abitato di Cesnola saranno rimessi a nuovo due luoghi caratteristici della frazione di Settimo Vittone: l’antico lavatoio e la «margaria» di Cesnola (e anche la viabilità di collegamento tra i due siti nel centro storico della piccola frazione). Nelle scorse settimane è stata infatti presentata dal Comune di Settimo Vittone la richiesta di finanziamento per l’intervento, del valore complessivo di centomila euro, con la partecipazione allo specifico bando indetto dal Gal Valli del Canavese per la riqualificazione degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico rurale. «Sono entrambe strutture risalenti al 1800 - ha spiegato il sindaco Sabrina Noro - e anche se considerate beni minori sarebbe un peccato lasciarli cadere nell’oblio, avendo comunque un importante valore storico-culturale e testimoniando le tradizioni rurali del nostro territorio». Il vecchio lavatoio della frazione è una struttura che, attraverso i cosiddetti «condut» che alimentano le vasche semi interrate, rivestita di una capriata in legno massiccio che sorregge la copertura, colletta l’acqua del torrente Balme, utilizzata in passato dalle lavandaie per lavare i panni sfregandoli sulle pietre levigate. La «margaria» invece è un piccolo edificio che si trova a sud est della borgata, che un tempo ospitata la lavorazione del latte in maniera collettiva, oggi abbandonato. «In particolare - aggiunge il Sindaco - sarebbe nostra intenzione trasformare la “Margaria” in un punto di ristoro, dotato di acqua e panchine, per i turisti e i pellegrini di passaggio». L’abitato di Cesnola, trovandosi lungo il percorso della Via Francigena sull’intersezione di percorsi storici che agganciano l’itinerario escursionistico Grande Traversata delle Alpi, si gioverebbe quindi di un importante luogo di sosta per il turismo escursionista, in un più generale quadro di riqualificazione ambientale che comprenderebbe anche il progetto di sistemazione dell’acciottolato della mulattiera, che collega i due edifici attraversando il centro storico di Cesnola, e la sistemazione dello storico ponte ad arco sul torrente Balme. Il futuro della borgata - un tempo paesello a sè stante assieme alla località di Cornaley - si preannuncia quindi all’insegna del restyling, per impreziosirne le tipiche caratteristiche del paesaggio collinare delle vigne, a supporto anche delle aziende locali, come quella gestita da Daniele Giacone, che produce il tipico vino dalla vite coltivata nella parte alta del paese, il Ronchet, una zona all’apparenza difficile alla produzione che per l’appunto ha dato il nome «ostile» al suo caratteristico vino.