Settimo Vittone e Quassolo: vertice sul futuro della Provinciale 70

Sono ripresi lunedì scorso, 16 gennaio, gli appuntamenti settimanali dedicati alla viabilità che il vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo, con la delega alle Opere pubbliche, ha deciso di istituire per incontrare i Sindaci dei Comuni interessati, un momento puntuale per ascoltare segnalazioni su criticità da risolvere, strade da migliorare e rendere più sicure. La richiesta di risolvere un problema legato al ponticello sulla strada provinciale 70, a scavalco di un canale della centrale idroelettrica Edison, tra Settimo Vittone, Montestrutto e Quassolo - di cui un recente collaudo ha limitato la portata a 10 tonnellate, con problematiche connesse al controllo del traffico e del rispetto del limite - e la proposta rivolta alla Città Metropolitana di dedicarsi, in ruolo di coordinatrice, al riordino della viabilità provinciale della zona, in considerazione della vicinanza dell’autostrada e della Statale 26 e dei programmati interventi di Rete Ferroviaria Italiana, sono stati gli argomenti di discussione messi sul tavolo da Sabrina Noro, sindaco di Settimo Vittone, e Agostino Blanc, sindaco di Quassolo.

«Abbiamo chiesto di capire gli sviluppi in relazione alla Provinciale 70, - spiega Sabrina Noro - su cui insiste un ponte in cemento armato di circa 8 metri, ormai declassato e con limitazione di carico, realizzato un secolo fa e quindi coevo alla costruzione del canale di scarico che porta alla centrale idroelettrica. Tenuto conto che allora la strada non era ancora provinciale e supportava una diversa entità di traffico, 2 anni fa le prove di carico hanno portato alla limitazione del transito per mezzi pesanti, macchine agricole e da lavoro. Ora pullman e scuolabus devono utilizzare altre strade con giri più lunghi per arrivare alla Statale 27».

L’intendo dei 2 Sindaci non è stato però limitato a chiedere informazioni su come la Città Metropolitana intenda regolarsi sulla questione e sul futuro di questo ponte, fatto salvo che la viabilità è molto carica tra Autostrada e Statale 26, e che quella provinciale, non a pagamento, viene a porsi come significativa e unica alternativa funzionale ed efficace, anche se di portata minore, per alleggerire il traffico pesante delle altre strade. «Quello che chiediamo, continua Sabrina Noro - ribadendo che la funzionalità delle strade provinciali è fondamentale per lo snellimento del traffico sulle altre arterie internazionali, è che la Città Metropolitana si assuma il ruolo di coordinamento e regia sull’organizzazione viaria del territorio, prendendo a cuore la questione».

Una richiesta che si pone sulla falsariga degli interventi che la Città Metropolitana ha parzialmente effettuato sul territorio locale - circonvallazione a Baio Dora, allargamento della strada tra Baio Dora e Borgofranco, interventi per la frana di località Chiappetti, verifiche sul ponte di Quincinetto -, che potrebbero essere preludio per una più intensa attività di monitoraggio e supporto nel fornire un’analisi territoriale sulla riqualificazione viaria provinciale, «quale unico strumento capillare che il territorio possiede per arrivare ad alleggerire e decongestionare i flussi di traffico su altre arterie più grandi» aggiunge Sabrina Noro, rimarcando come il sistema di strade alternative ci sia ma debba essere funzionale e tenuto in efficienza. «Il declassamento sulla SP 70, tra l’altro, potrebbe indurre a rivedere anche il progetto della soppressione dei passaggi a livello per il collegamento» conclude Sabrina Noro. I rappresentanti della Città Metropolitana si sono detti disponibili a riprendere in mano la problematica e aggiornare lo stato dell’arte, entrando in contatto con Edison per chiarire le competenze patrimoniali e gestionali della struttura, a seguito della quale, dopo gli opportuni approfondimenti, si programmerà come intervenire.