Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Iniziative da giovedì 18 a giovedì 25 gennaio

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Anche nella Diocesi di Aosta da giovedì 18 a giovedì 25 gennaio prossimi si celebrerà la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, iniziativa ecumenica durante la quale i cristiani di tutto il mondo, appartenenti a diverse tradizioni e confessioni, si riuniscono spiritualmente in preghiera per l’unità della Chiesa.

Sono tre gli appuntamenti previsti: il primo, venerdì prossimo 19 gennaio alle 18.30 nella Cattedrale di Aosta, prevede la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana. Il secondo consiste nella celebrazione dei vespri ortodossi presieduti dal parroco ortodosso padre Alin Neagu, ed è previsto per domenica 21 gennaio alle 17 nella chiesa antica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta. Infine il terzo, conclusivo della Settimana di preghiera, verrà celebrato nel Tempio Valdese di via Croce di Città giovedì 25 gennaio alle 18, e consiste nella celebrazione ecumenica della Parola presieduta dal pastore Paolo Ribet.

«Tutti aspettiamo per vivere insieme questo appuntamento, certamente il più alto dell’anno ecumenico. - commenta padre Gianpaolo Gugliotta, responsabile dell'Ufficio ecumenico della Diocesi di Aosta - Il tema della Settimana del 2024 è ‘Ama il Signore Dio tuo … e ama il prossimo tuo come te stesso (Lc 10,27)’ ed è stato scelto e preparato da un gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, coordinato dalla Comunità Chemin Neuf di quel paese. Il tema è tratto dal Vangelo di Luca, precisamente dalla parabola del buon samaritano ed è di grande attualità. Sappiamo, infatti, quanto sta accadendo nel mondo, i focolai di guerra, il maltrattamento delle donne in Iran, la crisi di sicurezza che si sta vivendo in Burkina Faso, in Ecuador e in tanti altri paesi, con situazioni e realtà che attanagliano l’umanità sparsa nei cinque continenti. Di fronte a questo grido, le Chiese cristiane prendono sempre più coscienza che è l’incontro con l’altro - Dio e il prossimo - a personalizzarci, rendendoci sempre più umani a fronte di una disumanizzazione che a volte assume contorni raccapriccianti anche nelle nostre contrade occidentali. Nel prossimo possiamo ritrovare noi stessi, e facendoci prossimo, come ogni buon samaritano, abbiamo accesso all’amore di Dio che è comunione, è relazione nella diversità».

Perché il tema è stato preparato proprio in Burkina Faso? «Le motivazioni sono da cercare in primo luogo nel fatto che ogni anno la Settimana di preghiera viene preparata di diverse realtà sparse nel mondo. In secondo luogo perché la situazione politica e sociale in Burkina Faso è molto instabile e molte sono le minacce alla pace e alla coesione sociale. - aggiunge padre Gianpaolo Gugliotta - In un periodo così precario della storia del loro Paese, l’esperienza ecumenica di preparare i testi per la Settimana di preghiera ha aiutato il gruppo locale a riconoscere che l’amore di Cristo unisce tutti i cristiani ed è più forte delle loro divisioni».

Avviata ufficialmente dal reverendo episcopaliano Paul Wattson a Graymoor, New York, nel 1908 come Ottavario per l’unità della Chiesa, la Settimana dell’unità dei Cristiani si tiene ogni anno nel tempo compreso tra quella che soleva essere una delle feste della Cattedra di San Pietro e la festa della Conversione di San Paolo.

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