Settimana decisiva per conoscere il futuro dello sport Intanto cresce il numero dei campionati “di alto livello”

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Il nuovo Decreto Conte è in vigore da oggi, sabato 16 gennaio, però per conoscere nel dettaglio le sue implicazioni in ambito sportivo bisognerà attendere i primi giorni della prossima settimana. La proroga al 15 febbraio della chiusura delle regioni e quella al 5 marzo per piscine e palestre sono argomenti di importanza relativa per il Coni, che ha sempre visto tutelata la sua attività “di alto livello” dal Governo.

Per certi versi è proprio questo il problema: chi decide sul valore di un campionato? Le stesse Federazioni, con criteri a volte discutibili.

Sì agli enti di promozione,

ferma l’attività di base federale

Le anomalie non mancano, in tempo di pandemia, e lo sport non poteva fare eccezione. Al momento il via libera è stato concesso solo agli atleti e alle società che sono impegnati in attività di rilevanza nazionale. Per quanto concerne gli sport di squadra, basti pensare che in Valle d’Aosta giocano regolarmente il PontDonnaz di calcio (che milita in serie D, il massimo torneo nazionale dei dilettanti) e l’Aosta 511 di calcio a cinque, iscritta al campionato di A2.

Il trucco che molte federazioni stanno vagliando è fare in modo di aumentare il numero di manifestazioni di rilievo nazionale. Il basket, per esempio, qualche settimana fa ha concesso questo “status” ai tornei di serie C Gold e Silver e alla B femminile così come a tutti i campionati di Eccellenza giovanili. “Per salvaguardare l’attività con i più piccoli - dice il delegato Fip Mario Vietti - si potrebbe organizzare una fase nazionale anche per Elite e Regionali”. Se così fosse tutte le squadre valdostane potrebbero tornare al lavoro, cosa al momento impossibile. La necessità di tornare in campo ha diverse motivazioni: l’aspetto sociale non è certo secondario, però sembra essere preminente la volontà di evitare che gli enti di promozione sportiva “allarghino” troppo i loro confini. Csi e Uisp, solo per citarne alcuni, hanno da sempre campionati che culminano con le fasi nazionali. In altre realtà d’Italia la fuga dei giocatori dalle società federali a quelle degli enti di promozione (che grazie a un protocollo già approvato possono allenarsi) è già iniziato.

Come il basket anche la pallavolo ha promosso a torneo di alto livello tutte le realtà fino alla serie C: peccato che le massime realtà regionali del volley giochino in D. “Il nostro obiettivo è permettere ai ragazzi di fare sport. Nella pallavolo gli allenamenti sono iniziati, per quanto concerne i campionati francamente non voglio fare ipotesi”, sottolinea il presidente della Fipav Valle d’Aosta Armando Lodi. Il calcio? Tutto ancora congelato, almeno fino al 5 marzo. Nel caso del football la proroga delle restrizioni dell’ultimo Dcpm non sembra lasciare spazi di manovra, con Figc e società che rischiano ancora di più di dover passare altre settimane senza fare niente.

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