Settant’anni dalla conquista del K2: la spedizione con Anna Torretta ha raggiunto il campo base
La spedizione femminile K2-70, organizzata dal Club Alpino Italiano per celebrare il 70esimo anniversario della prima salita sulla seconda montagna più alta della Terra, è arrivata giovedì 27 giugno scorso al campo base del K2, a 5.000 metri di quota, che sarà per un mese la casa delle alpiniste. Non sono mancate le prime difficoltà. Nella serata di mercoledì 3 luglio, un grande seracco sommitale si è staccato dalla parete est del K2 precipitando per oltre 3.000 metri sull’ampio ghiacciaio Godwin-Austen, al centro del quale era installato, a 5.600 metri di quota, il campo di lavoro del progetto Ice Memory, che fa parte del progetto K2-70 e ha il compito di studiare per la prima volta neve e ghiaccio del Karakorum con l'obiettivo di comprendere gli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione. Pur essendo ad una distanza di oltre un paio di chilometri dal punto di impatto della valanga, in un’area sopraelevata ritenuta sicura, lo spostamento d’aria e i residui del materiale glaciale ha travolto le due tende che ospitavano il ricercatore Jacopo Gabrieli, la guida alpina Paolo Conz, l’operatore Riccardo Selvatico e i portatori d’alta quota pakistani, Muhammad Nazir, Muhammad Sharif e Muhammad Ali, che si stavano preparando per la notte. Il gruppo, in accordo con il capospedizione, ha deciso di evacuare immediatamente il campo rientrando al campo base, che è stato raggiunto attorno alla mezzanotte. Tutti stanno bene e nei prossimi giorni ritorneranno nell’area per valutare i danni e recuperare le attrezzature.
Insieme alla valdostana Anna Torretta, del gruppo delle alpiniste che tenterà di raggiungere la vetta fanno parte le italiane Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini e le pakistane Samina Baig (evacuata però ieri, venerdì, dal campo base per problemi respiratori), Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim. Sono partite domenica 16 giugno da Islamabad per poi raggiungere Skardu e successivamente in jeep Askole, a 3.000 metri, dove hanno trascorso la prima notte in tenda. Venerdì 21 giugno, organizzati con i portatori i carichi, è iniziato il trekking. Le tappe sono state: Jula, Paju - Khoburtse, Urdukas, Gore II, Concordia e infine il campo base. Sette giorni per un totale di circa 90 chilometri lungo il ghiacciaio del Baltoro attraverso le montagne più belle del mondo: le Torri di Trango, le Cattedrali del Baltoro, il Gasherbrum IV, il Masherbrum. Arrivate a Concordia (4.800 metri) Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim hanno potuto ammirare per la prima volta il K2.
Una volta raggiunto il campo base, la spedizione si è dedicata per 2 giorni a organizzare il materiale e a riposarsi in preparazione della salita. Sono stati anche predisposti i pannelli solari che consentiranno di essere indipendenti dal punto di vista energetico senza uso di generatori a combustibili fossili. Con tale spirito, anche lo staff di cucina sta utilizzando solo gas per preparare i pasti. Sabato scorso, 29 giugno, Cristina Piolini, Silvia Loreggian e Federica Mingolla sono andate insieme al portatore d’alta quota Ali Durani al campo base avanzato a 5.400 metri per verificare le condizioni del percorso di avvicinamento e lasciare un deposito di materiale necessario per i prossimi giorni quando inizierà la fase di acclimatamento sulla via dello Sperone degli Abruzzi.
Durante il trekking la dottoressa Lorenza Pratali ha effettuato diversi test medici, tra cui verifica della saturazione, test sulla funzione polmonare per valutare la risposta delle 8 alpiniste alla quota. Una volta al campo base, sono stati effettuati a tutte ecografia polmonare, eco cardio, test cognitivi, ecografia del nervo ottico, verifica del peso corporeo per valutare l’effetto dell’altitudine.