Serie A, B e C alla valdostana

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Ricevo molte mail ogni volta che mi addentro nella complessa ragnatela che è il tema della programmazione socio-sanitaria in Valle d’Aosta.

Evidentemente il problema è sentito, non solo direttamente dagli operatori sanitari che hanno già annunciato proteste per la carenza di personale, usuale però particolarmente grave in questi periodi di forte affluenza turistica.

Alcuni partiti politici regionali hanno annunciato di aver riunito apposite commissioni per trattare il tema, è questa è una prima risposta.

Ora serve la concretezza di un piano che ampli la struttura ospedaliera valdostana, unica a reggere un grande carico e con essa si prepari ad assumere nuovo personale.

Prima di assumere però e di trovare le necessarie risorse economiche, bisogna attrarre.

E’ accaduto più volte infatti che concorsi andassero deserti perché la Valle d’Aosta e il suo ospedale non sono attrattive, per temi caldi come i trasporti ad esempio, ma anche per lo scoglio del francese.

Ben venga quindi il mantenimento del nostro bilinguismo e delle tradizioni, ma per alcune professioni e specializzazioni andrebbe prevista una deroga. In Valle abbiamo invece inventato una soluzione tutta articolata a modo nostro: con la legge regionale del 17 gennaio del 2023 viene prevista una disposizione temporanea, valevole solo per il triennio 2023-2025 per cui i candidati che non superino la prova preliminare di francese siano comunque inseriti in un’apposita graduatoria a parte che ne possa stabilire l’assunzione, una volta esaurita l’altra graduatoria ufficiale, a tempo determinato, per poi dare loro 36 mesi per superare un altro esame, pena il rientro a casa.

In sintesi un operatore socio sanitario che voglia fare un concorso in Valle d’Aosta deve superare l’esame di francese per avere la fortuna e il privilegio di venire a lavorare qui, se il candidato non dovesse superare l’esame, sarà così fortunato da essere inserito in una graduatoria di serie B, utilizzata solo a esaurimento della prima, che includerebbe anche persone meno capaci di lui, in teoria; se la necessità lo richiedesse (intanto attende) verrebbe quindi assunto come un lavoratore di serie C, per giunta a tempo determinato e “sub iudice”, perché se in 36 mesi non dovesse superare il fatidico esame, verrà lasciato a casa, di nuovo. Sembra più una prova ad ostacoli che un tentativo di renderci attrattivi.

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