Sergio Mattarella confermato presidente della Repubblica, il plauso dei politici valdostani
La rielezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica «garantisce stabilità: lo scenario di stallo che si era creato ha evidenziato la debolezza dei partiti e del sistema politico in generale, che deve trovare spazi di confronto per continuare a costruire l'uscita dalla crisi pandemica e gli strumenti per affrontare la ripartenza dell'Italia». Lo ha detto il presidente della Regione Erik Lavevaz al termine dell'incontro tra i presidenti delle Regioni e delle Province autonome con il capo di Stato, riconfermato al termine del settimo scrutinio.
«Sappiamo - aggiunge - quanto sia capace di essere garante delle istituzioni repubblicane e punto di riferimento anche nei passaggi più delicati». In un colloquio privato, a margine dell'incontro, Erik Lavevaz ha «ringraziato il presidente a nome dei valdostani per quanto ha fatto e per quanto farà».
La riconferma di Sergio Mattarella al Quirinale è «un finale dal gusto dolce amaro». Parole del senatore valdostano Albert Lanièce. «Dolce - spiega - perché l'uomo che ricoprirà nuovamente questo incarico, Mattarella, è ad oggi persona che ha dimostrato il suo grande valore politico, umano ed istituzionale. Un profilo che ha saputo affrontare un settenato, caratterizzato da una forte crisi economica e da una pandemia, con grande dignità e sensibilità. Un uomo che ha sempre dimostrato particolare attenzione alle esigenze delle autonomie speciali e alle minoranze linguistiche. Un Presidente che si è fatto portavoce di tutti noi, del popolo e delle istituzioni e che si è conquistato credibilità in tutta Europa, ma anche in tutto il mondo, riportando così una situazione di stabilità per il nostro paese quasi insperata».
«Amaro - aggiunge Albert Lanièce - perché, in un momento così delicato in cui la politica è al minimo storico in termini di credibilità, la scena in questi giorni è stata letteralmente “dominata” dai leader politici e non dai partiti». Per il senatore valdostano, si è trattato di «un'occasione persa per tornare a costruire sui valori e le idee che dovrebbero, soprattutto in un'occasione così importante, prevalere su obiettivi personalistici» e «per questo motivo, insieme al presidente Erik Lavevaz, abbiamo deciso di votare nella quinta votazione Joseph César Perrin - storico e politico valdostano, ideologo dell'Union Valdôtaine - un uomo dai principi solidi come Mattarella».
«Questa settimana appena trascorsa - conclude il Senatore - dimostra in modo netto il fallimento delle politiche populistiche. I rappresentanti di questi movimenti e partiti hanno tentato in questi anni di distruggere la democrazia dimostrativa, indicandola come il male assoluto del nostro sistema democratico senza però proporre una reale alternativa».
«Al presidente Mattarella va il mio ringraziamento per la sua serietà e per aver guidato l'Italia in uno dei momenti più difficili nella storia della Repubblica. Parliamoci chiaramente però: la sua rielezione è sicuramente una forzatura, sottolineata da lui stesso più volte, della quale bisogna tutti prenderne coscienza e consapevolezza». Lo dichiara la deputata valdostana Elisa Tripodi, vicepresidente alla Camera del Movimento 5 stelle. «Così come bisogna dire chiaramente - aggiunge - che, nonostante le giornate e le serate di incontri e interlocuzioni, i vari leader politici non sono stati in grado di trovare una intesa di unità su un nome di alto profilo. Ancora una volta è il presidente Mattarella a sbrogliare lo stallo nel quale era fermo il Paese accettando l'invito del Parlamento e dei delegati regionali ad una seconda rielezione e non dei vari segretari e leader politici come avvenne per Napolitano».
Il riconfermato presidente della Repubblica Sergio Mattarella «è un “grande vecchio”, ma è un uomo che, da costituzionalista e politico integerrimo, conosce bene la Costituzione e può difenderla, così come conosce a fondo le istituzioni repubblicane. Credo che tutti lo debbano ringraziare di questo suo sacrificio e diffidate seriamente dei troppi tripudi di chi era ben felice che uscisse di scena. Troppi ipocriti in giro». Lo sostiene l'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri. Entrambi deputati alla Camera nello stesso periodo, ad unire Caveri e Mattarella c'è un legame di stima ed amicizia: per questo, scrive l'Assessore valdostano, «non farò più passare un settennato senza andare a trovarlo al Quirinale o almeno spero possa venire in visita in Valle». «Vorrei potergli dire - aggiunge - che tocca a lui rimettere in ordine alcune regole, come una rinnovata centralità del Parlamento e uno stop all'eccesso di tecnocrazia del governo Draghi, che umilia anche il regionalismo in cui certo il rinnovato Presidente crede, con un'attenzione ulteriore alle autonomie speciali, il cui ruolo gli è certamente chiaro».
«Il Parlamento e i grandi elettori hanno scelto di confermare il presidente Mattarella, uomo di grande esperienza ed equilibrio, come dimostrato in molte occasioni, in grado di garantire il superamento di questo momento molto difficile per l'Italia». Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin, augurando a nome suo, dell'ufficio di Presidenza e dell'assemblea regionale, buon lavoro al Capo di Stato. «Sergio Mattarella - aggiunge - saprà essere l'interprete di una presidenza attenta al pluralismo istituzionale e politico, con lo sguardo costantemente rivolto all'Europa».