Sempre più lupi, sempre meno caprioli “Un problema che deve essere affrontato”

Sempre più lupi, sempre meno caprioli “Un problema che deve essere affrontato”
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«Un lupo che viene investito sulla strada e muore lascia senza parole e innesca discussioni di solidarietà. Ma se a morire per bocca di un lupo è un capriolo o un cervo, nessuno si stupisce e pochi ne parlano. L’unica cosa che si sente dire è che il lupo è un predatore. Caprioli e cervi sono prede della catena alimentare. Come questo cervo che è stato sicuramente sbranato dal lupo!». Sintetico è il commento di un abitante di Valgrisenche, che chiede di non essere nominato, di fronte all’immagine del cervo (un maschio che ha perso da poco il palco) ritrovato lungo la strada a 2 passi dalle case di località Gerbelle. La scena è eloquente. Gli agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta sono intervenuti sul posto per i rilievi necessari a stabilire la predazione da lupo.

Quanto afferma il residente di Valgrisenche ricollega la questione lupo a quanto accaduto qualche giorno fa con la morte di 2 esemplari investiti, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 aprile, sulle strade della Valle d’Aosta - l’uno sulla Mongiovetta, l’altro a Derby all’altezza di La Salle - e la cui carcassa è stata portata dagli agenti della Stazione forestale di Pré-Saint-Didier all’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte e della Valle d’Aosta, a Quart.

Proprio del lupo e della gestione di questa specie selvatica nella nostra regione si è parlato ancora una volta in Consiglio Valle martedì scorso, 4 aprile. Il gruppo Lega VdA ha, infatti, presentato un’interpellanza per chiedere quali sono gli intendimenti dell’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali in merito alla gestione della presenza del predatore. In aula, il leghista Christian Ganis, ricordando che vedere un lupo nella nostra regione non è più una cosa rara, ha detto che questo è «un problema che attanaglia il mondo agricolo, antropizzato, il mondo faunistico e venatorio fino ad esporre a inutili rischi la popolazione» e ha aggiunto che «anche la struttura regionale competente in tema di fauna selvatica evidenzia che il lupo ha influito in modo negativo sulla specie capriolo, tant’è che nel 2018 sono stati censiti 6.671 caprioli, mentre nel 2021 ne sono stati censiti 4.221, con una differenza di circa 2.550 capi».

«Il problema lupo non va sottovalutato - ha risposto in aula l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel - ma deve essere in qualche modo gestito. In quest’ottica, nei giorni scorsi si è riunito dopo due anni di assenza il tavolo tecnico di lavoro sul lupo, strumento fondamentale per iniziare un confronto serio e politico su questo tema. Per quanto riguarda il risarcimento dei danni da lupo, la Regione ha pagato negli ultimi 4 anni 112mila euro. Ma è fondamentale sottolineare come noi con altre regioni dell’arco alpino insistiamo da molto tempo con il Ministero per la stesura del Piano nazionale sul lupo che dovrebbe poi permetterci di applicare i protocolli regionali. Ci sono però delle difficoltà con il Ministero e con Ispra per definire prima possibile questo Piano e, di conseguenza, di cercare delle soluzioni mirate a mantenere un equilibrio fondamentale per la tutela dei nostri allevamenti e della nostra fauna selvatica».

Il cervo sbranato a Gerbelle di Valgrisenche

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