“Se sopravviverò al Covid restaurerò il santuario di Vourry a Gaby” Il parroco don Marian Benchea ora vuole realizzare il suo voto

“Se sopravviverò al Covid restaurerò il santuario di Vourry a Gaby” Il parroco don Marian Benchea ora vuole realizzare il suo voto
Pubblicato:
Aggiornato:

L’unico santuario della Valle del Lys, insieme a quello di Perloz, necessita di un restauro. Dedicato alla Signora delle Grazie, è a Vourry, villaggio di Gaby, a circa 1.000 metri di altitudine, lungo la strada regionale. Fin dall’epoca dei Walser era luogo di pellegrinaggio e di culto. Inizialmente era soltanto una cappella, ornata da 2 altari, con un campanile. Nel 1833, in seguito a una valanga dalla quale uscì illeso, Jean Pantaléon Tusco fece voto alla Vergine di erigere sul luogo dell’incidente un santuario, che fu ornato da 14 stazioni della Via Crucis, imitazione del Calvario del santuario di Varallo Sesia. Dopo i lavori di ampliamento fatti eseguire dal parroco Goyet intorno al 1835, il santuario fu gravemente danneggiato da 2 straripamenti del Lys verificatisi ad agosto e ad ottobre del 1868. Essi distrussero tutto il lato nord-est; la catastrofe è documentata da una lettera scritta dall’allora parroco di Gaby al vescovo di Aosta per chiedere l’autorizzazione a vendere un appezzamento di proprietà del santuario per realizzare il recupero del monumento. Il restauro del perimetro del complesso risale al 1869. L’inondazione dell’autunno 2000 ha travolto tutta la rampa, distruggendola in parte. L’attuale complesso architettonico comprende la cappella centrale, il santo sepolcro e gli oratori dei misteri, situati nel chiostro del santuario, oltre a una suggestiva Via Crucis, che si snoda lungo il pendio. Sulla facciata della cappella un affresco raffigura la Madonna delle Grazie. Il portale, in noce massiccio, è finemente intarsiato. L’interno è a una sola navata, con transetto e cupola.

«L’usanza di recarsi al santuario nel giorno di Pasqua per il canto del Rejouis-toi si protrasse per secoli. - spiega il sindaco di Gaby Francesco Valerio - Fu soppressa solo negli anni Sessanta, quando l’intensificarsi della circolazione stradale impedì lo svolgimento della processione. Ora il complesso andrebbe restaurato, realizzando anche un accesso per i disabili».

«Come parroco della Valle del Lys ai tempi della pandemia, - dichiara don Marian Benchea - invocavo ogni giorno la protezione dal cielo verso i miei fedeli e una delle tappe pomeridiane della mia preghiera era il santuario di Vourry, chiedendo una grazia alla Vergine Maria. In quei mesi mi sono detto: se sopravviverò al Covid restaurerò il santuario, soprattutto le cappellette della Via Crucis. Per il momento sono vivo ma ancora non ho mantenuto la promessa. Penso che ogni sacerdote che è passato di qui come pastore di anime abbia preso a cuore il santuario, ma per diversi motivi, soprattutto per mancanza di fondi, abbia rimesso nel cassetto il sogno e il progetto del restauro. Molti valdostani ignorano l’esistenza del santuario di Vourry, che si nasconde timidamente nel cuore della valle del Lys, come scriveva Jolanda Stevenin nel suo saggio dedicato a Notre-Dame des Graces. Nel periodo estivo, c’è una presenza sacerdotale che assicura la messa domenicale. E a Ferragosto si tiene da anni una lotteria che ha proprio lo scopo di raccogliere fondi per il restauro. Lo spazio adiacente ha un ampio parcheggio per i visitatori, che vorranno scoprire questo angolo di silenzio e spiritualità. Il santuario dedicato alla Madonna ha bisogno di interventi di manutenzione. Perciò, come parroco, sento che è arrivato il tempo di salvare dalla condizione precaria questo angolino di religiosità e ho deciso di adottarlo e di provare ad avviare il suo restauro». «Per una piccola comunità come Gaby sembra una grande avventura, ma so che a molti abitanti di questa valle sta al cuore il santuario, dove i loro antenati hanno invocato con fiducia la Madre di Dio e la sua protezione nelle difficoltà della vita. - conclude don Marian Benchea - Cercherò di coinvolgere diversi soggetti finanziari per poter riportare il santuario ai fasti di una volta. Come direttore dei lavori ho scelto l’architetto Sergio Toni, con il quale già ci siamo già messi all’opera per realizzare il progetto: se i valdostani inizieranno a vedere i ponteggi di sicuro contribuiranno con offerte!».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930