Scuola in presenza il più possibile anche alle primarie con la speranza che la DAD diventi solo un ricordo
A pagare più di tutti dazio durante lo scorso anno scolastico probabilmente sono stati i bambini delle prime classi della scuola primaria. Quelli che, lasciato ormai alle spalle il paradiso della scuola dell’infanzia, si sono ritrovati all’improvviso costretti su un banco, obbligati a indossare la mascherina (dispositivo di sicurezza che in precedenza era loro sconosciuto), nonché a rispettare il distanziamento e ogni altro accorgimento utile per limitare al massimo qualsiasi possibilità di contagio.
Nonostante le difficoltà, tuttavia, la scuola in presenza è sempre meglio della DAD (Didattica a Distanza) dicono gli esperti.
Pertanto, con apposito decreto legge relativo all’anno scolastico 2021-22, si è stabilito che l’attività scolastica della primaria (oltre che della scuola dell’infanzia e della secondaria di primo grado) sia in presenza. Solo in casi estremi si tornerà alla DAD con provvedimenti dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome esclusivamente nelle zone arancioni e rosse e solo in caso di circostanze di eccezionale e straordinaria necessità. Il passaggio alla DAD potrà riguardare anche le singole istituzioni scolastiche o quelle di un determinato territorio.
La speranza, naturalmente, è che questo non accada, altrimenti i ragazzi ripiomberanno in un incubo che, su molti di loro, si è ripercosso con effetti devastanti.