Scuola di Moron, è tutto da rifare

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Scuola di Moron: tutto da rifare. E’ questo il nuovo capitolo di una storia la cui conclusione era nell’aria da qualche mese, considerando che il cantiere è fermo da circa un anno. Della questione si è discusso durante il Consiglio comunale di lunedì scorso, 30 maggio. In apertura di seduta, il sindaco Francesco Favre ha confermato che i lavori sono fermi e che, in generale, le ditte di costruzioni preferiscono non eseguirli, pagando la penale, piuttosto che completarli e registrare perdite importanti dovute all’aumento dei prezzi delle forniture. La ditta esecutrice ha chiesto una proroga ma, in assenza di un impegno concreto, verosimilmente non sarà concessa. Pertanto si dovrebbe procedere con la risoluzione del contratto, successivamente con un adeguamento dei prezzi e del progetto e l’indizione di un nuovo appalto. «L’obiettivo è completare l’opera affinché la scuola possa essere riaperta nel più breve tempo possibile, speriamo nel mese di settembre del prossimo anno. - ha detto Francesco Favre - Abbiamo cercato in tutti i modi di andare incontro alla ditta, ma non si è potuto fare diversamente. Sulla stessa linea di pensiero sono anche i rappresentanti di classe e i componenti dell’Associazione Scuola di Moron». Il gruppo “Saint-Vincent Insieme per cambiare” ha ricordato che già nel dicembre 2021, aveva chiesto una relazione al responsabile unico del procedimento e che al momento non è stata ancora consegnata. «Purtroppo sapevamo da tempo che sarebbe finita così» ha sottolineato il consigliere Erik Camos.

In Consiglio è stato approvato il rendiconto 2021 che presenta un avanzo di amministrazione disponibile di 2 milioni e 420mila euro. Dalla relazione è emerso un calo del 6 per cento nelle spese correnti, pari a circa 700mila euro, mentre le entrate sono scese del 6,4 per cento. Il gruppo “Saint-Vincent Insieme per cambiare” ha chiesto chiarimenti sui mancati incassi Imu, chiedendo un maggior impegno nel recupero delle somme non riscosse. «Se si riuscisse anche solo a riscuotere il 10 per cento di quanto dovuto alle casse comunali, forse non sarebbe stato necessario aumentare le tasse ai cittadini» ha affermato Erik Camos. L’assessore Leo Bréan ha replicato evidenziando l’azione condotta dal Comune per sollecitare il pagamento del dovuto.

La minoranza ha anche lamentato il mancato inserimento in discussione all’ordine del giorno di alcune iniziative solo perché presentate poco oltre i termini stabiliti. «Ci chiediamo: chi ha vinto in tutto ciò? Chi ha perso lo sappiamo: la cittadinanza» dice Carmen Jacquemet.

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