Scuola all’estero, un anno in Lettonia
Scuola media San Francesco e Liceo Classico ad Aosta, ora da 4 mesi Andrea Alessandro - 18 anni lo scorso 25 ottobre - è in Lettonia, grazie a un progetto Intercultura.
«L’idea di partire per un anno all’estero è nata quasi improvvisamente dopo aver sentito il racconto dell’anno all’estero in Norvegia di un mio caro amico. - racconta Andrea Alessandro - Perciò ho iniziato ad informarmi su Intercultura e dopo averne parlato con i miei genitori, pienamente d’accordo con la mia suggestione, mi sono iscritto al bando di Intercultura. Dopo questo ho cominciato il mio percorso composto da test attitudinali e altre attività fino ad arrivare alla composizione della mia scheda dove ho finalmente inserito le preferenze dei paesi».
Intercultura permette di scegliere fino a 10 paesi in cui si desidera andare, in ordine di gradimento. «Come prima scelta ho inserito la Lettonia. - prosegue - Premettendo che io avevo il desiderio di andare nel Nord Europa, la mia riflessione è stata semplice: Intercultura è un anno speciale che ricorderò per tutta la vita, un’esperienza che non tutti hanno la fortuna di fare. Allora perché scegliere un paese molto gettonato, “mainstream” che tutti conoscono magari come la Norvegia o la Svezia, e non qualcosa di particolare come un paese baltico... Per questo ho scelto la Lettonia».
A Natale Andrea Alessandro sarà in Lettonia da 4 mesi, ospite di una famiglia locale. Le autorità stanno gestendo l’emergenza Coronavirus con misure graduali. Sono state chiuse le scuole, imposta la mascherina (l’estate scorsa l’obbligo non c’era), 2 metri di distanziamento sociale. Difficilmente si superano i 1.000 contagi al giorno, la Lettonia ha circa 2 milioni di abitanti.
«La scuola qui è diversa da quella Italiana perché in base al percorso di studi che preferisci scegli la classe e non la scuola. Io sto seguendo l’indirizzo umanistico dove ci sono meno matematica, fisica e chimica, si compensa con letteratura, politica e lo studio delle lingue straniere.
Adesso siamo in lockdown, però devo dire parecchio leggero. La mia giornata tipo: mi alzo la mattina a seconda di quando ho lezione: qui non tutti i professori propongono la lezione online, preferiscono assegnare un compito da poi consegnare entro la fine della giornata. Finisco nel primo pomeriggio tra le 13 e le 14, quindi pranzo e poi studio della lingua lettone, poi un po’ di svago e sport. Dopo cena o finisco di studiare oppure passo il tempo con tutta la famiglia».
«Ciò che mi manca di più della Valle d’Aosta sono certamente gli amici e a dirla tutta le montagne. - specifica Andrea Alessandro - Qui è tutta una lunga pianura ricca di boschi e foreste, quando viaggi ti sembra di stare sempre nello stesso posto. Invece per quanto riguarda il resto devo dire di essere stato particolarmente fortunato perché la famiglia che mi ospita mi tratta davvero come un figlio e mi ha fatto sentire subito a casa». Infine il cibo: «Non posso lamentarmi, mangio davvero bene. Ovviamente un po’ di nostalgia di casa c’è però per il momento la sto vivendo tranquillamente».
Il rientro in Italia è previsto il 21 giugno dell’anno prossimo.