Scontro tra l’Usl e la clinica di St-Pierre sui ristori per l’emergenza Coronavirus
«Confermiamo che la cifra indicata in delibera non era quella attesa e pertanto richiederemo nuovi tavoli tecnici per raggiungere un accordo su un equo ristoro». Lo dicono dall'Isav di Saint- Pierre, in relazione alla definizione dell'Usl del contributo di 390mila euro a titolo di ristoro dei costi fissi sostenuti nel 2020 dalla struttura. L'Isav, in una nota trasmessa all'Usl a novembre, aveva rendicontato i costi fissi sostenuti in quasi 1 milione e 200mila euro. Nella delibera dell'Usl pubblicata nei giorni scorsi, si sottolinea che il consulente fiscale dell'Azienda ha «Determinato i costi fissi in euro 487.772,74 rispetto a 1.178.949,15 quantificati da Isav, rapportando i giorni di sospensione alla sola attività chirurgica ortopedica e non anche all'attività di riabilitazione, che non è mai stata fatta oggetto di sospensione, come invece calcolato dal richiedente».
Il contributo una tantum legato all'emergenza Covid e al ristoro dei soli costi fissi era stato definito da una delibera di Giunta dello scorso ottobre in cui si stabiliva che il «Ristoro comunque risultante a copertura dei costi fissi non potrà essere superiore al disavanzo dichiarato dal bilancio d'esercizio relativo all'anno 2020 della società Isav» che è stato trasmesso all'Usl insieme al rendiconto e le cui risultanze «Evidenziano una perdita di 390.117 euro».