Scontro sulla scelta per l’affido del servizio di gestione del canile-gattile regionale
In chiusura deldel Consiglio Valle, giovedì 19 settembre con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste è stata affrontata la questione dell'affido del servizio di gestione del canile-gattile regionale.
«Il servizio di gestione scade a fine anno. - ha ricordato il consigliere Paolo Sammaritani - La Regione ha annunciato l'intenzione di procedere con gara ai sensi del Codice dei contratti pubblici e ha stanziato 1,5 milioni di euro per il triennio 2025-2027. In passato, invece, la gestione della struttura era stata affidata con stipula di una convenzione diretta con un'associazione iscritta al Registro regionale delle associazioni di volontariato. Interpelliamo dunque il Governo per sapere quali siano le motivazioni che hanno portato a scegliere la procedura di affido tramite gara; se questa decisione è definitiva o se, eventualmente, si intendono rivalutare la modalità di individuazione del nuovo gestore».
L'assessore alla Sanità Carlo Marzi ha evidenziato che «Rispetto al passato vi è una situazione diversa: da una parte, sul territorio regionale si contano almeno tre associazioni animaliste, e non più una unica associazione come prima, dato sostanziale e non superabile; dall'altra, va considerata la rilevante entità economica di remunerazione del servizio (1,5 milioni di euro nel triennio), che è ampiamente superiore rispetto alle soglie di affidamento diretto dei servizi (che sono di 140mila euro). Dagli approfondimenti svolti dagli uffici con la Centrale unica di committenza presso la società Inva per definire il percorso amministrativo più corretto a garantire la prosecuzione del servizio in continuità, è emersa la necessità di prevedere una procedura rispettosa dei principi di accesso al mercato, quindi di concorrenza, imparzialità, non discriminazione, pubblicità, trasparenza e proporzionalità: questo si realizza attraverso una procedura di gara aperta, ai sensi del Codice dei contratti pubblici. La Giunta, con delibera dell'agosto scorso, ha avviato tale procedura: la scelta non può quindi che essere definitiva e seguirà il suo percorso di legge tramite la Centrale unica di committenza»
Paolo Sammaritani ha replicato: «Dietro una scelta tecnica si maschera una scelta politica. Una circolare del Ministero della sanità del 2000 - che era stata richiamata nella delibera del 2021 di affidamento del servizio all'associazione che gestisce attualmente la struttura - prevede che le convenzioni per la gestione di canili e gattili devono essere prioritariamente concesse ad associazioni o enti aventi finalità di protezione animale. Questa è una priorità che, se si disattende, bisogna motivare; invece, la delibera di agosto scorso ha dei grossi difetti di motivazione: si dice solo che gli uffici hanno deciso di procedere secondo il Codice degli appalti. Noi riteniamo che questo affidamento potrebbe essere fatto tranquillamente ad una associazione di volontariato come attualmente è e come potrebbe essere ancora. La gestione del canile non è una cosa commerciale: il servizio deve essere affidato non solo tenendo conto dei costi, ma anche del benessere degli animali e della divulgazione della cultura del loro rispetto. Qui, invece, passiamo a criteri commerciali sulla base dell'assunto che i valori sono elevati e quindi si fa riferimento al Codice degli appalti. Non si comprende quale sia la vera motivazione alla base di questo provvedimento, ma vediamo criticità e non condividiamo assolutamente questa scelta».